Le parole dell’Associazione di categoria FedermodaItalia della Provincia di L’Aquila tagliano l’aria come un fendente e racchiudono il senso di abbandono e di incertezza sul futuro nutrito da più settori commerciali, tra loro complementari e paralleli.
“Non bastava – dice l’associazione – l’oggettiva difficoltà pratica di operare in un momento come questo. Ci mancava pure i cavilli o meglio le ripicche burocratiche. La differenza esistente fra i diversi attori del comparto economico e politico risulta sempre più marcata. C’è la sensazione di essere dei veri e propri ‘agnelli sacrificali'”.
“Chi pagherà per tutto questo? Ancora una volta, – si legge nella nota di Federmoda – a pagare saranno gli esercenti che nelle loro casse economiche continuano a scavare il fondo. Lo stesso fondo che il Governo, lo Stato e le Regioni continuano a raschiare per demagogia politica, con totale assenza di rispetto per il lavoro”.
Federmoda provinciale si dice pronta a portare avanti azioni forti per rivendicare il diritto a lavorare in sicurezza, in chiarezza e con la massima tutela dai piani alti della politica.