Da alcuni giorni il progetto per il raddoppio ferroviario sulla tratta Roma-Pescara è tornato ad occupare le prime pagine dei giornali e, ancora una volta, lo ha fatto senza dare voce ai Comuni e ai territori che chiedono da tempo e sin dall’inizio chiarezza e ascolto.
A dirlo è il sindaco di Manoppello Giorgio De Luca che, la settimana scorsa, prima dell’audizione del ministro delle Infrastrutture in Commissione Ambiente e Lavori Pubblici in Senato, ha scritto e chiesto un incontro al titolare del dicastero Matteo Salvini.
“Dopo aver ascoltato l’intervento del ministro Salvini all’assemblea nazionale di Anci, il 23 novembre scorso, ho voluto scrivergli per sottoporgli la questione del Progetto RFI per il Raddoppio della Ferrovia Roma – Pescara (Lotti 1 e 2) – ha spiegato il primo cittadino di Manoppello Giorgio De Luca – e per chiedere più attenzione verso i territori. Nel suo discorso di Bergamo, in un passaggio chiarissimo, il ministro alle Infrastrutture, davanti ai sindaci e agli amministratori italiani, ha rimarcato quanto sia fondamentale che Rete Ferroviaria Italiana (RFI) si confronti con i territori in materia di programmazione delle nuove infrastrutture”.
“A questo modus operandi – ha detto ancora De Luca – purtroppo, non abbiamo assistito in Abruzzo, dove il faraonico progetto di velocizzazione del tracciato ferroviario è arrivato ai Comuni interessati durante le vacanze natalizie del 2021 ed è proseguito nelle riunioni di un dibattito pubblico che, proposto come strumento di concertazione, si è rivelato, a mio avviso, inutile e anche, a tratti, offensivo nei confronti delle istituzioni e dei cittadini che non stati considerati parte attiva del processo decisionale. La domanda che dobbiamo porci – ha detto ancora De Luca – è come investire i 720 milioni di risorse pubbliche finanziate dal Pnrr portando benefici ai territori”.
“Nel caso del Comune di Manoppello, abbiamo subito una proposta progettuale calata dall’alto e non sono state valutate le peculiarità dei territori e le esigenze di chi vi abita. Al ministro ho ribadito che il Comune di Manoppello non è contro l’opera e che crediamo nel suo valore strategico, ma che è allo stesso tempo è importante valutare il progetto in toto, cioè studiare l’intera tratta da Pescara a Roma e, nel nostro caso specifico, tenere bene a mente che un’ipotesi di variante al tracciato con percorso in area Interporto, che lambisce cioè Manoppello Scalo senza distruggerlo, è l’ipotesi progettuale da percorrere senza trovare scuse e proponendo soluzioni tecniche adeguate e fattibili. Si dia voce ai sindaci, ai Comuni e ai territori”.