“La sanità pubblica non si vende: si difende. Difendiamo il nostro lavoro. Difendiamo la tua salute” è lo slogan comparso sulle magliette degli iscritti all’Anaao, il principale sindacato dei medici ospedalieri, che hanno partecipato a un flash mob organizzato davanti all’ospedale Mazzini di Teramo.
“Il servizio sanitario nazionale – dichiara Guevar Maselli, segretario dell’Anaao per l’Asl di Teramo – è riuscito a reggere allo stress test della pandemia, nella nostra provincia così come in molte realtà abruzzesi ed italiane, grazie allo sforzo dei medici coinvolti, in particolare grazie alla gestione emergenziale nei pronto soccorso e nei reparti di terapia intensiva e alla abnegazione di tutti i colleghi, in particolare nei reparti di Medicina e malattie infettive. La sanità pubblica deve essere posta al centro dell’agenda politica dei partiti e la chiave di volta resta quella di un contratto che tuteli a 360 gradi le figure coinvolte e sia attrattivo per i giovani medici. Attendiamo da anni il suo rinnovo, che dovrà essere una priorità del prossimo governo”.
“Le liste d’attesa della ASL di Teramo – prosegue Maselli – sono oggi alla ribalta delle cronache, ma i problemi coinvolgono tutto il panorama nazionale su diverse criticità come ha fatto rilevare di recente la fondazione Gimbe. Per far fronte a queste nuove emergenze, riteniamo che tutti debbano fare la propria parte, il personale sanitario attraverso attività aggiuntive oltre l’orario di servizio, l’Azienda sanitaria attraverso la razionalizzazione dei percorsi che portano alle cure, dall’accesso al medico di medicina generale fino alla programmazione degli investimenti. Il problema principale rimane il reclutamento dei giovani medici. Non parliamo di una mancanza di vocazione ma di un pragmatico allontanamento da una realtà lavorativa la cui retribuzione e considerazione sociale sono ai minimi storici”.