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FP CGIL Abruzzo chiede stabilizzazione precari

"È urgente intervenire con la proroga dei contratti in scadenza al 31 marzo"

La FP CGIL Abruzzo Molise chiede all’Assessore Verì di dare indicazioni alle aziende sanitarie locali affinchè proroghino i contratti in scadenza dei lavoratori precari assunti durante la Pandemia. Non è più tempo di attese. È urgente intervenire con la proroga dei contratti in scadenza al 31 marzo in tutte le aziende e consentire la maturazione dei requisiti per la stabilizzazione.

LA NOTA COMPLETA

Dopo due anni di confronto al Tavolo Permanente della salute siamo ancora in attesa di conoscere la reale sitiuazione nelle ASL abruzzesi, anche in ordine a questo aspetto. Solo la scorsa settimana sono arrivati dati parziali e comunque carenti circa le consistenze organiche. Nulla su lavoratori atipici ed in alcuni casi su requisiti per la stabilizzazione. Non pervenuti i dati della ASL di L’Aquila.

La regione apra il confronto con le Organizzazioni sindacali su DGR e Linee guida per la stabilizzazione dei precari e la reinternalizzazione dei servizi sanitari affinché in tema di personale ci siano criteri omogenei in tutte le ASL ma anche la tutela delle tante sfaccettatture territoriali frutto di politiche e scelte errate del passato. Si diano finalmente risposte circa le risorse necessarie a consentire il pagamento delle indennità malattie infettive considerato che i dati ci dicono che tra il personale sanitario si registra la più alta percentuale di infortuni sul lavoro per COVID.

Abbiamo sentito gli annunci in ordine alla rete socio sanitaria territoriale che dovrebbe garantire nel futuro nella nostra regione adeguati modelli di presa in carico dei bisogni di salute dei cittadini. Ma tutto questo passa anche attraverso adeguate politiche di valorizzazione, reclutamento del personale e di stabilizzazione delle donne e degli uomini che abbiamo chiamato”eroi” e che tra pochi giorni andranno a casa.
Passa anche attraverso una ricognizione di tutti i servizi sanitari che sul territorio sono stati affidati al privato e che invece oggi possiamo, con oculate scelte programmatorie, ricomprendere nel perimetro pubblico, con la valorizzazione dei tanti professionisti che hanno garantito, in condizione spesso precarie ed anche con sperequati livelli retributivi, prestazioni e servizi sanitari pubblici alla comunità.
Oggi abbiamo difficoltà a garantire livelli adeguati di prestazioni, le condizioni di lavoro sono sempre più onerose. La carenza di personale deve trovare soluzioni urgenti per dare risposte ai cittadini e per rendere dignitose le condizioni di lavoro dei professionisti sanitari stanchi dopo due anni di Pandemia, con carichi di lavoro elevati e livelli elevati di stress e disagio.

Abbiamo strumenti legislativi che consentono di stabilizzare il personale sanitario precario che ha contribuito alla gestione dell’emergenza pandemica, a partire dai medici del 118, infermieri ed OSS e per intraprendere un percorso di reinternalizzazione di servizi socio sanitari che per tanto tempo sono stati affidati a terzi. Chiediamo che dalle parole si passi ai fatti anche per essere preparati alle sfide oggi possibili anche grazie agli investimenti del PNRR.

Le risposte alle professioniste ed ai professionisti della salute ed ai cittadini abruzzesi non devono tardare: stabilità, prossimità, dignità siano le parole chiave dell’azione regionale.

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