Presso la sede dell’Associazione della Stampa estera a Roma – organizzata dall’associazione “L’Aquila che Rinasce” – si è svolta la presentazione dell’ultimo volume del giornalista e saggista Salvatore Santangelo intitolato “Fronte dell’Est: passato e presente di un destino geografico” (Castelvecchi).
Sotto la regia di Claudio Landi (giornalista di Radio Radicale) si sono confrontati con l’autore Tiziana Della Rocca (giornalista e scrittrice), Gabriele Natalizia, (professore di relazioni internazionali) e Germano Dottori (consigliere scientifico della rivista “Limes”).
Natalizia ha voluto sottolineare il fatto che ci troviamo di fronte a “Un testo che evita la tentazione degli instant book di prevedere il futuro e interpreta – attraverso la comparazione storica – le cause e i modi che hanno contraddistinto sinora la guerra in Ucraina”.
La presentazione è stata l’occasione per un vivace e approfondito dibattito fra autorevoli esperti di geopolitica nel corso del quale sono state esposte analisi e riflessioni di ordine geostrategico ed economico circa l’attuale situazione internazionale conseguente al conflitto in corso in Ucraina. L’evento è stato il primo di una serie di incontri che si terranno nei prossimi mesi in diverse regioni d’Italia. Come ha affermato Tiziana Della Rocca: “Solo se si parte dal presente si può decifrare il passato e prevedere il futuro, perché come dice Nietzsche il futuro influenza il presente tanto quanto il passato, ed è quello che ci racconta Salvatore Santangelo nel bellissimo libro ‘Fronte dell’Est’ che analizza le cause del conflitto russo-ucraino e le sue implicazioni”.
Per Claudio Landi ci troviamo di fronte a “Un libro che, grazie alla ricerca storica, permette di capire meglio le vicende di quelle terre insanguinate fra tedeschi e russi e che in tal modo consente di poter intravedere i sentieri di un possibile dialogo in questi giorni tragici”.
In conclusione, Germano Dottori ha voluto sottolineare come “‘Fronte dell’Est’ spiega la diversità dell’Europa Orientale in modo accessibile al grande pubblico, spesso disorientato non solo davanti alla guerra in atto, ma anche rispetto alle diverse sensibilità politiche che affiorano in paesi come Polonia, Ungheria e Repubbliche Baltiche. Una lettura utile soprattutto a chi crede che l’intero Continente sia entrato in un’era post-storica. Non lo è, come ci viene spiegato. Anzi. Nella Storia rischiamo di essere tutti drammaticamente risucchiati”.