“Il Fucino è uno dei motori economici dell’Abruzzo con coltivazioni a marchio IGP con quasi 10.000 lavoratori, molti dei quali stagionali, e oltre 500 produttori: tante imprese serie che danno lavoro di qualità e combattono l’illegalità. Insomma l’agricoltura è una colonna portante dell’economia abruzzese ma inspiegabilmente il Ministero dell’Agricoltura, con il decreto emanato il 23 dicembre 2024, ha escluso proprio il Fucino dalla lista dei beneficiari per i ristori per gli agricoltori colpiti da eventi climatici estremi. Con il collega Franceschelli abbiamo voluto portare in Parlamento il caso, frutto di una visione istituzionale che non conosce le peculiarità dei territori e non riconosce il cambiamento climatico come una vera emergenza. Siccità, eventi estremi e gelate stanno diventando sempre più frequenti, mentre le istituzioni sono lente a dare risposte adeguate. Il Governo avrebbe dovuto fare le verifiche sul campo dell’entità dei danni subiti magari chiedendo i dati dei danni alla Regione e al Servizio territorile Agricoltura Ovest (ex ARSSA). La stessa Amministrazione Regionale a guida Fratelli d’Italia che nel 2020 ha tagliato i 50 milioni di euro stanziati dalla giunta di centrosinistra e dedicati al progetto irriguo del Fucino, mai restituiti al territorio nonostante le ripetute promesse. Su questa grave vicenda le risposte del Governo in Aula sono state del tutto insufficienti e per questa ragione, al fianco delle associazioni di categoria, continueremo a denunciare i disagi del comparto agricolo fucense chiedendo di riaprire il decreto per includere formalmente la Piana del Fucino e garantire equità nei ristori, nonchè attivare un Fondo di emergenza climatica permanente per l’agricoltura, strutturato su criteri chiari e territorio-centrati”. Così il senatore del Pd Michele Fina a margine dell’ interrogazione al Governo nell’aula di Palazzo Madama.
Comunicato stampa