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Gare e appalti truccati: terremoto al Comune di Celano

25 misure cautelari e 56 denunce: arrestato Piccone, ai domiciliari il sindaco Santilli

Gare e appalti truccati: terremoto al Comune di Celano

Un “sistema clientelare, fondato su amicizie, conoscenze ed interessanze con alcuni imprenditori o cittadini, in totale dispregio dei criteri di imparzialità, trasparenza e buon andamento della Pubblica Amministrazione”. Un sistema che piegava, di fatto, “l’interesse pubblico a quello di pochi”. È quanto emerso dalle indagini dei Carabinieri del nucleo operativo dell’Aquila che ha portato a 25 arresti tra amministratori e funzionari del Comune di Celano, tra cui il sindaco Settimio Santilli (ai domiciliari) e l’ex senatore e deputato Filippo Piccone.

L’attività dei militari ha portato all’individuazione di numerose procedure di gara pilotate da amministratori e dirigenti comunali in favore di soggetti predeterminati, per lo più imprenditori e liberi professionisti locali, per un totale di fondi pubblici di circa 13 milioni di euro (11 milioni per l’esecuzione dei lavori, 1,5 milioni per le progettazioni e 500 mila euro per gli affidamenti dei servizi).

Questi i reati contestati: “induzione indebita a dare o promettere utilità”, “istigazione alla corruzione”, “tentato peculato”, “turbata libertà degli incanti”, “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”, “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici” e “rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio”.

Diverse le procedure finite nel mirino degli inquirenti. Tra queste, l’affidamento della progettazione esecutiva, della direzione dei lavori, del coordinamento per la sicurezza e di incarico di supporto al RUP in riferimento alla sostituzione edilizia della scuola media Beato Tommaso da Celano, la realizzazione del parco giochi in località Crocifisso, la manutenzione dei campi sportivi di Borgo Strada 14, i lavori di riqualificazione dei rioni Muricelle, Stazione, Tribuna e Vaschette, la progettazione di lavori nelle zone dell’Aia, Don Minozzi e Dietro Castello e lì’organizzazione del premio letterario Vittoriano Esposito, oltre a concorsi pubblici per l’assunzione di impiegati e dirigenti comunali.

Le indagini, scattate nel gennaio 2018, hanno portato a 25 misure cautelare a alla denuncia di 56 persone.

Nell’operazione – si apprende dall’Ansa Abruzzo – sono coinvolti amministratori e funzionari del Comune marsicano, liberi professionisti e imprenditori residenti nelle province di L’Aquila, Roma, Teramo e Pescara.

Delle 25 persone coinvolte, 8 sono state colpite da misure di restrizione della libertà: il vice sindaco, Filippo Piccone è in carcere, mentre il sindaco Settimio Santilli è ai domiciliari.

Piccone, politico e imprenditore, è stato più volte sindaco e proprio a Celano ha costruito la sua carriera politica che nel maggio 2019 lo ha portato a sfiorare la elezioni al Parlamento Europeo.

L’inchiesta, denominata “Acqua Fresca”, ha decapitato il Comune di Celano: ai domiciliari, oltre al sindaco, sono finiti il segretario comunale, Giampiero Attili, e i dirigenti Daniela Di Censo, Luigi Aratari e Valter Specchio, quest’ultimo già coinvolto in un’inchiesta su irregolarità negli appalti per le scuole, ai tempi in cui era direttore generale della Provincia dell’Aquila. Agli arresti domiciliari anche gli imprenditori Goffredo Mascitti e Livio Paris.

A carico dei 25 finiti sotto inchiesta, a vario titolo, le accuse di induzione indebita a dare o promettere utilità, ex concussione, istigazione alla corruzione, turbata libertà nella scelta del contraente, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, falsità ideologica, turbata libertà degli incanti e tentato peculato. Le misure cautelari dell’operazione condotta dal comando provinciale dei carabinieri dell’Aquila, guidati dal colonnello Nazareno Santantonio, sono state firmate dal Gip del Tribunale di Avezzano Maria Proia su richiesta del Pm della Procura marsicana Andrea Padalino. Il sindaco di Celano Santilli è difeso dall’avvocato Antonio Milo del foro di Avezzano.

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