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Gdf Chieti sequestra 31mila articoli scolastici contraffatti

Materiale non sicuro in vendita in diversi esercizi commerciali

Il Comando Provinciale di Chieti della Guardia di Finanza ha sequestrato in diverse operazioni circa 31.000 articoli di cancelleria, di abbigliamento e di vario genere nell’ambito di un ampio piano finalizzato a prevenire e contrastare il commercio di materiale contraffatto, non sicuro e dannoso per la salute.

Quattro le persone denunciate per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, altrettante quelle segnalate alla Camera di Commercio per violazioni al Codice del Consumo.

I militari del Gruppo Chieti, in un’attività commerciale di San Giovanni Teatino hanno sequestrato oltre 1.000 articoli scolastici tra compassi, matite acquerello e colorate, pinze di legno, set acquerelli, colori acrilici, pasta in lattice e colorata non conformi agli standard di sicurezza previsti dalla normativa europea e nazionale.

Le Fiamme Gialle della Tenenza di Ortona, in due esercizi commerciali di Vasto e Rocca San Giovanni, hanno sequestrato circa 5.000 articoli contraffatti, tra cui capi di abbigliamento a marchio “Ralph Lauren” e carte da gioco “Uno” e “Pokemon”. I controlli sulla Costa dei Trabocchi hanno portato al sequestro di oltre 25.000 prodotti tra abbigliamento, articoli di merchandising, accessori scolastici, per l’ufficio e decorativi, e bigiotteria che riportavano loghi o marchi contraffatti.

L’attività investigativa è ora rivolta alla ricostruzione della filiera del falso per individuare i centri di stoccaggio presenti in Italia e all’esame della posizione fiscale delle persone coinvolte. Il comandante di Chieti, colonnello Michele Iadarola, ha evidenziato come “questi risultati di servizio confermino l’elevato e costante livello di attenzione della Guardia di Finanza nel contrastare la diffusione di prodotti non conformi agli standard di sicurezza, contribuendo a garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di concorrenza”. L’ufficiale ha sottolineato “che la contraffazione è un moltiplicatore d’illegalità e alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’evasione fiscale, del riciclaggio e della criminalità organizzata”.

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