“Il mio assistito ha risposto a tutte le domande, ha smentito di aver ucciso la moglie e ha detto di non averla mai maltrattata”.
Così l’avvocato Claudio Nardone, legale di Rodolfo Di Nunzio, marito della donna trovata morta nel garage di casa a Lanciano (Chieti).
È stato un lungo interrogatorio, fino alle 4 del mattino, per il 70enne, vigile del fuoco in pensione, indagato a piede libero per omicidio volontario. Il pm Serena Rossi voleva chiarimenti sulle circostanze della morte della moglie, Anna Maria D’Eliseo, 60 anni, trovata ieri esanime con un cavo elettrico intorno alla gola.
I Carabinieri, che inizialmente ipotizzavano il suicidio per impiccagione, sospettano si sia trattato di una messinscena. La rimessa dove la donna è stata trovata, annessa alla villa di famiglia in contrada Iconicella a Lanciano, è sotto sequestro.
Secondo quanto ricostruito in base al racconto di Di Nunzio, è stato lui stesso a scoprire la moglie ormai senza vita, ha deposto a terra il corpo e poi ha chiamato i soccorsi, alle 13.08. I carabinieri continuano a studiare i risvolti della vicenda e vanno avanti nell’analisi negli accertamenti operativi più importanti. Fondamentali quelli scientifici, a partire dall’autopsia che il medico legale Cristian D’Ovidio, consulente della Procura di Lanciano, dovrebbe eseguire lunedì.
L’indagato, proprietario di terreni agricoli e coltivatore di ortofrutta e allevamento di animali da cortile, oggi è tornato a prendersi cura dell’attività, che spesso vedeva impegnata anche la moglie.