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Grancia piange Mariella, chiesa e piazza gremite per regalarle l’ultimo saluto

Una folla immensa. Il paese di Grancia, nel pomeriggio di ieri, è stato invaso da tutti coloro che volevano dare l’ultimo saluto a Mariella. La donna, poco più che 50enne di Grancia, si è arresa al grave malanno nella giornata di lunedì 6 febbraio. Ricoverata da un mese circa, precisamente dal 4 gennaio, per aver contratto un batterio che le ha trasmesso una forma di meningite non contagiosa, Mariella, nonna, madre e moglie, ce l’ha messa tutta, ha lottato fin dal primo momento per non lasciare i suoi cari su questa terra, ma, alla fine, non si è svegliata più.

16667592_10203072579892889_943787958_oPiange Grancia, ricordando una persona buona, tanto imponente fisicamente quanto pacata e gentile nei modi. Piange la gente che ha affollato la piazza del paese rovetano, ieri alle ore 14 e 30, in un freddo pomeriggio invernale. Piange il cielo, bagnando i volti dei presenti con qualche goccia qua e là, andata a confondersi con le lacrime versate da chi ha conosciuto una grande donna, vittima di un destino fatalmente crudele.

Vuoti gli sguardi dei familiari. Come se avessero perso quella luce che permette la vista, o come se, in realtà, non avessero la forza, né tantomeno la volontà, di guardare uno spettacolo triste, quello della loro persona persa per sempre. Piene di affetto, invece, le parole che alcuni presenti hanno voluto regalare a Mariella.

«Cara Mariella, eri una persona meravigliosa. Tu non ti lamentavi mai, vivevi prendendo tutto ciò che la vita aveva in serbo per te, accettando degnamente gioie e dolori». Si è ricordata la forza di una donna onesta e generosa. Innamorata della vita e della persona con la quale, molti anni fa, scelse di condividerla, suo marito Renato. «Ricordo ancora quando eravamo ragazze – ha raccontato, tra le lacrime di dolore, la cugina – Quando ti sei fidanzata con Renato eri al settimo cielo. Ogni volta che dovevate uscire insieme, passavi ore a farti bella per lui e mi chiedevi ansiosa: “Come sto?”».

Renato adesso ha perso la sua metà. Roberto e Luca, i figli di Mariella, hanno perso la propria madre. Una scomparsa arrivata all’improvviso, costata alla donna un’agonia durata un mese, in cui, dal presidio ospedaliero di Avezzano, è stata trasferita al Policlinico di Chieti. Sono passate notti, viaggi, pianti da allora, da quando quella febbre alta ha reso necessario un ricovero, dal quale Mariella non è più tornata. Eppure ha combattuto, da vera guerriera, spezzando il coma con un risveglio che aveva dato nuove speranze, svanite, poi, nel nulla del sonno eterno.

Mariella non c’è più. La sua famiglia, però, non è sola. Questo il messaggio lanciato dal sacerdote del paese, Don Bernardo, e dalla squadra dell’Asd Pero dei Santi, in cui milita Luca. I suoi compagni, infatti, hanno speso parole di conforto per il giovane portiere, incitandolo con il motto della squadra «Avanti!». Avanti è la direzione verso cui dovrà andare l’intera famiglia di Mariella, pur avendo perduto la sua stella guida. La donna è andata via per sempre, ma continuerà a vivere, nei ricordi di chi, senza di lei, ha perso un pezzo di cuore.

 

 

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