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Green pass a scuola: le regole da seguire

Certificazione obbligatoria per docenti, personale e genitori che entrano negli istituti. Multe da 400 a mille euro

Prima campanella per circa 4 milioni di studenti italiani. Il nuovo anno scolastico scatta nel segno del green pass. La certificazione verde – prevista per gli over 12 vaccinati, guariti dal Covid o negativi a un tampone – è valida per personale docente, scolastico e genitori che entrano negli istituti.

Messa da parte la Dad, resta l’obbligo di mascherina dai 6 anni in su tranne nel caso in cui tutti gli alunni di una classe siano vaccinati.

Il green pass deve essere esibito dai genitori che entrano nella scuola frequentata come alunni dai figli. Deve avere il green pass chi accompagna o va a prendere lo studente all’interno dell’istituto.

“Fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, al fine di tutelare la salute pubblica, chiunque accede a tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative (…) deve possedere ed è tenuto ad esibire la certificazione verde Covid-19”, prevede il decreto. “La disposizione di cui al primo periodo non si applica ai bambini, agli alunni e agli studenti nonché ai frequentanti i sistemi regionali di formazione, ad eccezione di coloro che prendono parte ai percorsi formativi degli Istituti tecnici superiori”, prosegue il testo, che definisce i soggetti esentati dall’obbligo.

Per controllare i green pass di docenti e personale nelle scuole, i presidi avranno a disposizione un ‘semaforo’ sui propri computer. La piattaforma del ministero dell’Istruzione, chiamata Sidi, ha l’elenco di tutti i docenti di tutte le scuole d’Italia. “Ci sono i dati del ministero della Salute sulle vaccinazioni. Prima che arrivino gli studenti, il preside potrà vedere sulla piattaforma che abbiamo creato e che stiamo collaudando, la lista dei presenti e una luce verde e rossa che segnalerà se il docente o un dipendente abbia o meno il green pass: una sorta di semaforo a disposizione di tutte le scuole d’Italia”, ha spiegato il ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi.

“Il preside o un suo delegato accende il pc, inserisce il codice identificativo della scuola, il suo e saprà in questo modo il personale quel giorno. La luce verde o rossa si accende a seconda che docenti e dipendenti scolastici siano o meno in possesso del green pass: un sistema riservato che non accumula i dati, così come concordato con il garante della privacy. Utilizziamo dati già in nostro possesso e li incrociamo nel rispetto della privacy e per la tutela dei ragazzi”.

Senza il green pass a scuola, si rischia una multa fino a 1.000 euro. La sanzione sarà applicata anche ai dirigenti e ai datori di lavoro chiamati a vigilare attuando i controlli.

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