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Gruppo Pd su registro tumori: “Si assicuri continuità al lavoro svolto”

"Si stanzino risorse per studi epidemiologici su tutto il territorio abruzzese"

“L’approvazione del Registro dei Tumori che come Pd abbiamo sostenuto in Consiglio regionale, nonostante sia una previsione della Legge 221/2012 che prevede l’istituzione dei registri regionali dei tumori, non è nulla di nuovo per il nostro Abruzzo, tant’è che nella sentita esigenza di fare un passo avanti un anno fa avevamo promosso insieme al Pd di Lazio, Marche e Umbria una mozione volta ad assicurare la funzionalità del Registro Tumori Regionale e l’attività di ricerca contro il cancro, adottando tutte le soluzioni capaci di garantire, con una tempi e risorse adeguati, la continuità del lavoro dei Registri e dei team dei ricercatori, con l’obiettivo di costituire un Registro Tumori del Centro Italia”.

Così i consiglieri del gruppo regionale del Pd, Antonio Blasioli, Silvio Paolucci, Dino Pepe e Pierpaolo Pietrucci.

“Già nel 2014 su Decreto Commissariale del Direttore dell’Agenzia Sanitaria Regionale Alfonso Mascitelli era stato istituito – continuano i consiglieri – Se tecnicamente oggi rispondiamo alla richiesta del Governo di una legge istitutiva, dobbiamo registrare l’occasione mancata, perché la legge non prevede né personale, né maggiori risorse per l’Agenzia sanitaria regionale che lo continuerà a curare. Questo è un vulnus per la Regione, che non ha bisogno soltanto di un registro dove fare annotazioni, ma che deve portare avanti studi epidemiologici, la cui necessità è venuta già fuori ad esempio, nella Relazione finale della Commissione d’inchiesta su SIN di Bussi per i Comuni che sono a valle delle discariche. Eppure, oggi manca ancora, inspiegabilmente, la presa d’atto di quella relazione, ma permane la necessità degli studi epidemiologici, perché servono a ricostruire il nesso eziologico tra la fonte dell’inquinamento e l’insorgere di neoplasie sul territorio. Bussi e Popoli nel corso di alcuni studi hanno evidenziato una percentuale di tumori maggiore rispetto a quanto previsto da AIRTUM e per lo studio occorrerebbero risorse pari a un milione di euro, a cui si dovrebbero aggiungere altri fondi per portare avanti studi in altre zone della nostra Regione”.

“L’auspicio che vogliamo lanciare oggi – conclude il consigliere regionale Antonio Blasioli, già presidente della Commissione d’inchiesta sul SIN di Bussi – ben venga una legge che ricalchi quanto già c’era prima, ma facciamo in modo che siano previsti già dal prossimo Bilancio di Previsione, ad esempio, fondi che permettano all’Agenzia Sanitaria Regionale di effettuare studi, e non semplicemente funzioni notariato rispetto alla tenuta del registro”.

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