Gazprom ha annunciato di aver completamente sospeso le forniture di gas a Polonia e Bulgaria per effetto del mancato pagamento, alla fine della giornata di ieri, del gas in rubli.
Il colosso del gas russo ha comunicato a Bulgargaz e Pgnig, le sue controparti bulgare e polacche, che i flussi resteranno sospesi fino a quando i pagamenti in rubli non saranno ricevuti.
Essendo Polonia e Bulgaria degli Stati di transito del gas verso Paesi terzi, Gazprom ha inoltre avvertito i due Paesi che in caso di prelievo non autorizzato di gas russo destinato a Paesi terzi, le forniture di transito verranno ridotte di un ammontare analogo.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo messaggio notturno alla nazione ha accusato il presidente russo Vladimir Putin di volere smembrare e ridisegnare i confini dell’Europa centrale e occidentale. “L’obiettivo finale della leadership russa non è solo quello di impadronirsi del territorio dell’Ucraina, ma di smembrare l’intera Europa centrale e orientale e assestare un colpo globale alla democrazia”, ha detto il presidente ucraino stando ai media internazionali.
Un attacco a un deposito di munizioni in Russia e un raid ucraino sull’isola dei Serpenti, dove Putin ha piazzato i suoi missili Stena-10, hanno segnato la guerra in Ucraina nelle ultime ore, dopo una giornata caratterizzata dall’ aumento della tensione tra la Nato e Mosca e da scontri in Transnistria che fanno temere un allargamento del conflitto. Falliti, nella sostanza, i colloqui di ieri tra il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres e i vertici russi.
Dopo un incontro con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, Guterres ha parlato per un’ora con il presidente russo Vladimir Putin, che, all’ennesima richiesta di un cessate il fuoco, ha risposto che non ci sarà pace finché Crimea e Donbass non torneranno alla Russia. Del conflitto riparla anche il Papa, in un messaggio a un congresso cattolico. “Ogni guerra nasce da un’ingiustizia”, ha detto, aggiungendo che “è triste vedere che l’umanità non riesce a essere capace di pensare con schemi e progetti di pace”.