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“Per la siccità, a rischio 1/3 del made in Italy”

"Il tempo scorre, ma l'acqua no".

“L’acqua non scorre, il tempo sì”. E’ il messaggio lanciato dai giovani abruzzesi di Coldiretti che questa mattina sono riuniti a Lanciano, nell’agriturismo Caniloro, per la giornata dell’Academy, il format di formazione strategico-sindacale per favorire il confronto sulle problematiche del settore tra le nuove generazioni in linea con l’impegno di Coldiretti per la tutela del made in italy agroalimentare.

Una intera giornata di formazione per trenta under 30 recentemente insediati in agricoltura in una full immersion nei temi e nelle problematiche più sentite dagli agricoltori. Presenti, oltre al direttore regionale Roberto Rampazzo, il presidente di Coldiretti Chieti Pier Carmine Tilli e il direttore provinciale Francesco Perillo, il delegato di Coldiretti Giovani Impresa Giuseppe Scorrano nonché Daniela Dionesalvi e Cristina Greco della segreteria nazionale del movimento degli under 30. Tra i tanti gli argomenti in programma, un tema particolarmente sentito dagli imprenditori: la risorsa idrica e la sua importanza per l’economia, la società e le nuove generazioni. “Oggi è la giornata mondiale dell’acqua e mai come in questo momento ne abbiamo chiara l’importanza – ha detto Scorrano ad apertura dell’incontro, che si chiuderà questa sera alle 19.00 – oltre al problema della siccità e del cambiamento climatico, la mancanza di risorsa idrica dipende anche da una gestione non funzionale alle esigenze con danni che in Abruzzo si aggirano intorno al 180milioni di euro annui. I giovani agricoltori – aggiunge Scorrano – sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. La mancanza di precipitazioni mette a rischio un terzo del made in Italy e sta condizionando le scelte delle aziende agricole, anche più strutturate, che sono spesso costrette ad importanti cambiamenti colturali – ha aggiunto Scorrano – è necessario puntare ad una progettualità che sani le inefficienze e risolvere il problema del commissariamento dei consorzi di bonifica, enti strategici che potrebbero essere uno strumento di progettazione al passo con i tempi e le esigenze presenti e future”.

Oltre al tema della risorsa idrica, tra gli altri temi della giornata l’innovazione, la sostenibilità ambientale, l’agricoltura di precisione e la programmazione comunitaria con gli interventi del professor Michele Pisante, ordinario dell’università di Teramo e presidente di Bonifiche ferraresi, Paolo Di Stefano dell’ufficio Coldiretti a Bruxelles e Stefano Vaccari direttore del Crea.

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