Il sindaco di Penne, Mario Semproni, ha incaricato un legale al fine di predisporre un esposto-denuncia attraverso cui accertare i motivi che ritardarono, cinque anni fa, lo sgombero della scuola ‘Mario Giardini’ e soprattutto per chiarire le cause dei mancati lavori di adeguamento sismico dell’immobile di via Caselli, nonostante le perizie tecniche depositate il 18 giugno 2010 e il 5 luglio 2011 avessero certificato criticità strutturali ‘scadenti prestazioni di calcestruzzo al di sotto dei limiti di normativa’, scrisse l’ingegnere Marcello Colasanti nella relazione,.
Per i lavori di adeguamento sismico, peraltro, il Comune di Penne ha ottenuto anche un contributo statale (DPCM del 28 ottobre 2011) di circa 776 mila euro; i fondi, però, non sono stati spesi, ma destinati, dalla precedente amministrazione comunale, per la costruzione di una nuova scuola in via dei Lanaioli.
«Scuola che finora, però, è rimasta solo sulla carta nonostante siano trascorsi cinque anni » – precisa il sindaco Mario Semproni – «I bambini sono stati mantenuti cinque anni in una scuola non sicura, come sostengono le perizie, e oggi c’è pure chi strumentalizza».
«Con il nostro esposto – sottolinea il primo cittadino – vogliamo solo chiarire e accertare, eventualmente, se ci sono state responsabilità oppure potenziali omissioni. Strumentalizzare nel nome della sicurezza dei bambini, a mio avviso, è un fatto molto grave e nocivo per la comunità». «Vogliamo chiarire, infine, se il ritardo accumulato in questi anni per il mancato utilizzo dei fondi – conclude il sindaco – abbia arrecato all’ente un danno; magari se il finanziamento fosse stato utilizzato per adeguare l’immobile di via Caselli, oggi non ci sarebbero tutti questi problemi. Ma questa è un’altra storia».
Fonte: AGI
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