Domani 20 giugno alle ore 10, presso lo Spazio Nobelperlapace di Arti e Spettacolo, in San Demetrio ne’ Vestini, L’Aquila, alla presenza dei rappresentanti delle realtà e dei singoli lavoratori che aderiscono al Coordinamento, avrà luogo l’assemblea per costituire l’organo di Segreteria. L’organo eletto si occuperà di interloquire con le istituzioni e gli enti a nome delle lavoratrici e dei lavoratori abruzzesi dello spettacolo che, uniti nell’emergenza, intendono aprire un dialogo con la Regione per trovare insieme delle soluzioni valide, che possano sostenere centinaia di realtà culturali indipendenti che stentano a ripartire.
Le norme sanitarie anti Covid-19 scoraggiano gli organizzatori e i Comuni nella programmazione degli spettacoli estivi. La mancata offerta di festival di teatro in spazi aperti e attività laboratoriali rappresenta un’enorme perdita, in termini economici, per tutto l’indotto che le attività generano sul territorio, ma anche un impoverimento in termini culturali, lasciando il pubblico nell’impossibilità di fruire dell’arte, della cultura e dell’intrattenimento. Questa situazione grava ulteriormente sui lavoratori dello spettacolo che vedono, dal 15 giugno, la possibilità della riapertura dei teatri alla quale però non corrisponde un’effettiva ripresa delle attività.
Il Coordinamento reagisce, pianificando in Assemblea gli obiettivi a medio e a lungo termine da raggiungere tra i quali spicca senz’altro la necessità di lavorare, in sinergia con la Regione, ad una vera Legge sullo spettacolo dal vivo che non può e non deve più farsi attendere ulteriormente. Il Coordinamento, lo ricordiamo, è costituito da 47 realtà regionali e singoli lavoratori extra-FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo).
Tutti i membri che aderiscono svolgono il mestiere di lavoratore dello spettacolo come unico e principale lavoro e rivendicano, pertanto, la propria riconoscibilità nelle decisioni prese dalla Regione, la quale, la scorsa settimana ha pubblicato, all’interno del provvedimento regionale “Cura Abruzzo 2”, un ristoro economico dando priorità alle strutture già tutelate dal FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo), penalizzando fortemente il settore del teatro indipendente abruzzese già provato dallo stato di emergenza di questi ultimi mesi.