Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato dei vaccini. E non poteva essere, ovviamente, il contrario visto che l’anno 2020, quantomeno si è chiuso con la parola della speranza e il concetto di avere la giusta arma, in serbo per l’anno nuovo, il 2021, per rispondere a questa difficile battaglia.
Ieri sera, il capo dello Stato italiano si è rivolto, come per tradizione e consuetudine, a tutto il popolo italiano, nel suo messaggio in diretta di fine anno. ” Vaccinarsi – ha detto – è un dovere. Io lo farò appena posso, prima le categorie a rischio”. E poi ha aggiunto: “Sono giorni di angoscia e speranza. La pandemia mette a rischio le nostre esistenze e ferisce il nostro modo di vivere”.
“Tanto più – ha aggiunto – per chi opera a contatto malati e più fragili. La scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Io – ha continuato – mi vaccinerò appena possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza“.
Il presidente della Repubblica, ieri, ha parlato in piedi, in diretta dal giardino del Quirinale. “Ho avvertito – ha detto poi – la difficoltà di trovare le parole adatte per esprimere a ciascuno di voi un pensiero augurale. Sono giorni, questi, in cui convivono angoscia e speranza. La pandemia che stiamo affrontando mette a rischio le nostre esistenze, ferisce il nostro modo di vivere”.
“La pandemia – ha sottolineato – ha seminato un senso di smarrimento: pone in discussione prospettive di vita. Basti pensare alla previsione di un calo ulteriore delle nascite, spia dell’incertezza che il virus ha insinuato nella nostra comunità. E’ questa la realtà, che bisogna riconoscere e affrontare”.
“La fiducia di cui abbiamo bisogno si costruisce così: tenendo connesse le responsabilità delle istituzioni con i sentimenti delle persone”.