La Sanità regionale pubblica è, in queste settimane, messa a dura prova. “Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus, il comune di Aielli ha fatto di tutto per mettere in campo ogni misura di contrasto e prevenzione possibile.Siamo stati i primi ad ordinare ed acquistare migliaia di mascherine, abbiamo sanificato le strade, abbiamo chiuso prima degli altri i luoghi pubblici ed abbiamo subito attivato i servizi di consegna beni a domicilio. L’ultima misura messa in atto è stato l’acquisto dei test monoclonali anticorpali. In questi giorni, però, mi sono anche reso conto di quanta precarietà c’è nel nostro territorio, di quanto male siamo messi”, questa è la riflessione, additata ai social dal sindaco di Aielli, Enzo Di Natale. Si è espresso in un lungo post pubblico.
“Decine di medici, decine di infermieri, costretti a lavorare senza mascherine e senza protezione.
Personale sanitario lasciato solo e obbligato ad arraggiarsi. Alcuni li ho aiutati, nei limiti del possibile, ma è assurdo che chi di dovere non si sia attivato in tempo per garantire sicurezza a chi rischia la vita per noi. Poi c’è il discorso tamponi”, avverte il primo cittadino.
“Dovrebbero essere fatti a più persone possibili, ma così non è. Ne vengono fatti pochi perché non c’è personale, non ci sono strumenti, non ci sono i reagenti. Il risultato è che spesso non vengono fatti nemmeno ai sintomatici che hanno avuto contatti diretti con persone infette”.
“È questo il contesto in cui si è inserita la mia scelta di acquistare i test istantanei. Strumento diagnostico che non da un risultato certo ma sicuramente altamente probabile.
Pratica già operativa in Veneto e in altre realtà nazionali. Non dobbiamo inventarci nulla e sono convinto che a volte basti replicare azioni virtuose testate altrove. Leggo, stamane, che l’assessore regionale alla sanità ci consiglia di essere cauti. Lo siamo, assessore. Siamo cauti e previdenti. Tanto che ogni aiellese oggi ha una mascherina. Mi auguro lo sia anche lei, assessore. Mi auguro che vengano consegnate al più presto mascherine a tutti i medici e a tutti gli infermieri abruzzesi”, questa la conclusione.