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PMI, misure insufficienti: c’è davvero il rischio di non ripartire?

Attesa per il cosiddetto decreto “Aprile”. Interlocuzioni ai piani alti del Governo. Rossi (Confesercenti): "A fine marzo arrivano le scadenze, occorre fare presto e fare bene".

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La parla magica è liquidità. “Nella nostra provincia dell’Aquila – afferma Carlo Rossi di Confesercenti Abruzzo – abbiamo un altissimo tasso di micro, piccole e medie imprese. Stiamo parlando di migliaia di attività del commercio, del turismo, dell’artigianato e dei servizi, interi comparti del settore economico che andranno in difficoltà già a fine marzo, figuriamo dopo; molti, probabilmente, al termine di questa emergenza non riapriranno”. Questo è l’allarme rosso lanciato dall’Associazione di categoria della Regione.

“Le misure varate dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus non sono sufficienti: il 67% degli imprenditori ritiene che i provvedimenti presi siano poco o per niente adeguati, mentre solo il 32% ritiene che siano efficaci. A preoccupare le imprese è soprattutto l’impatto dello stop prolungato sulla propria attività e sull’economia in generale. Il 44% degli intervistati non esclude la possibilità di non riaprire più, mentre un ulteriore 34% ritiene di essere a rischio se la sospensione dell’attività dovesse durare ancora a lungo. Il 50% si dice spaventato soprattutto da una possibile recessione economica, una quota praticamente identica a chi è preoccupato maggiormente dall’emergenza sanitaria (49%)”.

Confesercenti ribadisce che a fine marzo ci sono le scadenze e che quindi non si può pensare di rispondere alla situazione delle imprese “semplicemente spostando le scadenze dei pagamenti tributari e contributivi, oppure con il credito d’imposta sulle locazioni o con qualche ritocco di tasse locali”.

“C’è bisogno – continua Rossi – di un intervento massiccio, per dare liquidità a queste aziende. C’è bisogno di un intervento ampio a favore di tutte quelle aziende che, a seguito della emergenza virus, hanno visto loro attività azzerare o dimezzare i loro ricavi. In queste ore, conclude Rossi, la nostra Presidente Nazionale, Patrizia De Luise, insieme alle altre organizzazioni di categoria, è impegnata al tavolo con il Governo, per discutere delle eventuali modifiche da apportare in sede di conversione parlamentare del Decreto “Cura Italia” e per far inserire sostegni e risorse adeguate alle necessità delle piccole e medie imprese nel cosiddetto decreto “Aprile”. Al pari, il nostro Presidente Regionale Daniele Erasmi, sta interloquendo con la Regione Abruzzo, sulla proposta di Progetto di Legge 106/2020 “Misure straordinarie ed urgenti per l’economia e l’occupazione”, che andrà in discussione da domani in Consiglio Regionale D’Abruzzo”.

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