La popolazione legale in Abruzzo, definita sulla base del Censimento, al 31 dicembre 2021 ammonta a 1.275.950 residenti, in calo dello 0,4% rispetto al 2020 (-5.062 individui) e del 2,4% rispetto al 2011.
Il decremento rispetto al 2020 si deve alla dinamica naturale, non compensata da un saldo migratorio in ripresa e da una correzione censuaria positiva.
Il tasso di mortalità è aumentato, passando dal 12,4 per mille del 2020 al 12,7 per mille del 2021, con un picco del 13,2 per mille nella provincia di Chieti.
Gli stranieri censiti sono 80.988 (-1.580 rispetto al 2020) e rappresentano circa sei cittadini su cento; sono provenienti da 154 Paesi, prevalentemente Romania (26,9%), Albania (13,3%) e Marocco (10,0%). Lo rileva l’Istat.
Le donne sono il 51,1% della popolazione residente, superando gli uomini di circa 28mila unità prevalentemente a causa della maggiore longevità femminile. L’età media si è innalzata rispetto al 2020 (da 46,8 a 47,0 anni). Teramo e Pescara sono le province più giovani (rispettivamente 46,6 e 46,5 anni) mentre Chieti e L’Aquila quelle più anziane (oltre i 47 anni). Gli analfabeti e alfabeti senza titolo di studio rappresentano il 4,4% dei residenti, il 26,3% dei residenti ha conseguito il diploma di licenza media, il 37,8% ha il diploma di scuola secondaria o di qualifica professionale, il 16,7% possiede un titolo accademico.
Diminuisce l’occupazione rispetto al 2011 per la sola componente maschile (8mila unità in meno, -2,7%). Si riducono le persone in cerca di occupazione (-9,4%), in particolare per la componente femminile (oltre 4mila unità in meno, -12,7%).