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In Abruzzo parte la riorganizzazione della medicina sportiva

Lo annuncia l'assessore Verì. "Il provvedimento nasce da un bisogno dal basso: abbiamo ricevuto segnalazioni da parte di cittadini residenti in alcune zone dell’entroterra, che lamentavano disagi per l’assenza di strutture o specialisti".

Un provvedimento imprescindibile per consentire una corretta programmazione dei fabbisogni e per procedere al riordino definitivo dell’intero settore della medicina sportiva, che in questi anni è stato oggetto di una profonda revisione normativa e amministrativa”.

Lo sottolinea l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, dopo l’avviso pubblicato sul portale della Regione finalizzato alla ricognizione delle strutture che hanno presentato istanza ai Comuni (o alle Asl) per l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio delle stesse.

Entro 15 giorni tutti gli interessati dovranno inoltrare istanza al competente Servizio del Dipartimento regionale Sanità, che potrà così procedere ad una verifica dello stato di fatto, propedeutica ai successivi provvedimenti di riorganizzazione complessiva, così come previsto dalla legge regionale del 2020 e da una delibera di giunta dello scorso settembre.

Negli anni, prima di questa riforma voluta dall’attuale amministrazione regionale – continua l’assessore – la medicina sportiva veniva attivata con procedure non uniformi, con autorizzazioni rilasciate in alcuni casi dai Comuni, in altri casi dalle Asl. Era dunque necessario procedere a una revisione complessiva, per verificare la reale situazione esistente ad oggi nelle diverse aree. Abbiamo infatti ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini residenti in particolare in alcune zone dell’entroterra, che lamentavano disagi per l’assenza di strutture o specialisti abilitati al rilascio dei certificati per la pratica sportiva”.

Le competenze vengono ora assunte direttamente dalla Regione, che dopo questo primo passaggio procederà a tutta una serie di provvedimenti per garantire il servizio in modo omogeneo su tutti i territori.

Il fabbisogno stabilito a livello regionale prevede in totale 101 strutture di medicina sportiva, di cui 90 di primo livello, 7 di secondo livello e 4 di terzo livello.

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