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Incendi in Abruzzo, Smargiassi: “Presentai legge 2 anni fa”

Parla il consigliere pentastellato della Regione Abruzzo: "Presentai due anni fa una proposta di legge sul monitoraggio con droni. Il Centrodestra non l'ha mai voluta discutere".

Oggi piangiamo tutti i danni di un incendio devastante in varie zone della regione. Ma, ancora una volta, chi è alla guida dell’Abruzzo rincorre gli eventi come se si trattasse di qualcosa di imprevedibile. Ma gli incendi ci sono sempre: ogni estate, che siano dolosi o per cause naturali, sappiamo che una parte d’Abruzzo brucerà. È un evento certo, l’unica cosa che non puoi prevedere è il dove e il quando. Per questo presentai una proposta di legge, ormai due anni fa, che andava proprio nell’ottica di prevenzione, dando vita ad attività di monitoraggio, soprattutto nelle aree ad alto rischio incendi, attraverso sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, cosiddetti droni. Una norma che porta potenziali vantaggi in termini di sicurezza per il personale dei Vigili del fuoco e per i cittadini, ma che potrebbe anche garantire ingenti risparmi in termini di costi per gli interventi dei Canadair ove si riuscisse a contenere e addirittura fermare sul nascere pericolosi focolai. Ormai sono due anni che quella legge giace nei cassetti della maggioranza, e ogni anno ci siamo ritrovati a dover ricordare della sua esistenza a una Giunta sorda”.

Lo afferma il Presidente della Commissione Vigilanza Pietro Smargiassi, primo firmatario della proposta di legge Disposizioni di protezione civile per il sostegno finanziario alle attività di prevenzione e monitoraggio zone a rischio incendi mediante sistemi aeromobili a pilotaggio remoto. “Oggi si piange una riserva naturale a Pescara, ettari di bosco nelle aree interne, numerosi territori di Ortona e della zona sud della costa abruzzese. Ma la verità è una: chi ci governa non ha dimostrato nessuna capacità programmatoria, nessun investimento in sicurezza e tagli indiscriminati sul bilancio. Tutto questo è inaccettabile“.

La proposta di legge a mia firma presuppone l’utilizzo di mezzi tecnologici come già succede in altre regioni italiane. In Canada addirittura è diventata prassi consolidata in quelle località più remote che ricordano da vicino alcuni tratti del nostro fronte appenninico. Una proposta di legge tanto semplice quanto funzionale, che addirittura trovò anche il favore di alcuni esponenti della maggioranza che la vollero sottoscrivere. Ma niente, giace lì, senza alcuna motivazione plausibile. Ovviamente nessuno può pensare che una sola proposta di legge sia la soluzione definitiva a ogni problema legato agli incendi, ma sicuramente la strada giusta da percorrere è quella di lavorare massicciamente e prima che le cose accadano, tracciando un percorso volto alla prevenzione e alla sicurezza. Non si può più attendere – conclude Smargiassi – si mettano da parte le appartenenze politiche e si lavori uniti per fornire nuovi strumenti a quanti, quotidianamente, combattono per proteggere i nostri territori. Continuare ad attendere vorrebbe dire essere ciechi di fronte alla gravità di quanto sta accadendo ed al fatto che domani potrebbe toccare ad un’altra area verde del nostro Abruzzo. Noi siamo qui, pronti a dare il nostro contributo”.

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