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Incidente mortale a Pescina, sequestrato l’immobile

Gli inquirenti non escludono un malore improvviso a monte della caduta dell'uomo. Disposta l'autopsia, che verrà affidata probabilmente nella giornata di domani al medico legale.

La città di Pescina è piombata, così come tutta la Marsica, da ieri, in ore di buio, di pianto e di lutto. Prematuramente, è venuto a mancare, vittima di un improvviso incidente mortale, Antonio Parisse, operaio originario proprio di Pescina, di 61 anni di età.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti e di quanto avvenuto – fatti ora al centro delle indagini della Procura di Avezzano – una coppia di anziani aveva deciso di provvedere a dei lavori di edilizia, con lo scopo, molto probabilmente, di rimettere la guaina sul tetto di un vecchio immobile non abitato, a Pescina, di proprietà forse della sola donna (fatto questo ancora da accertare in base alle carte a disposizione degli inquirenti).

L’incidente mortale è avvenuto all’interno di un cortile e non lungo la strada: in questo spazio interno, v’era già sistemato e pronto all’uso un vecchio ponteggio, abbastanza fatiscente, che spesse volte sarebbe stato utilizzato proprio per salire e raggiungere il tetto, per dare atto ad eventuali manutenzioni. Le forze dell’ordine, dopo la morte avvenuta ieri, intanto, hanno posto sotto sequestro l’immobile disabitato, punto focale dell’inchiesta.

Stando alle prime ipotesi, potrebbe essere crollato il ponteggio, che era in condizioni non ottimali, cagionando in questo modo la caduta mortale dell’uomo. Gli inquirenti, però, al momento, non escludono che alla base della caduta a terra vi possa essere stato, magari, anche un malore improvviso che abbia colpito improvvisamente l’operaio di Pescina. L’autopsia sul corpo del 61enne è già stata decisa: verrà affidata molto probabilmente nella giornata di domani. Parisse stava svolgendo quelli che, comunemente, vengono definiti lavori ‘in economia’, sembrerebbe affidatigli dalla stessa coppia.

Per ora, non risultano persone iscritte sul Registro degli Indagati, ma nelle prossime ore il quadro accusatorio potrebbe cambiare: entrambi i coniugi potrebbero essere coinvolti.

Alcuni dubbi ancora da sciogliere su quanto accaduto sono connessi anche all’applicazione o meno, per quelle precise operazioni, delle regole prudenziali tipiche del lavoro in cantiere. La fattispecie però è particolare: questo perché, innanzitutto, tra l’uomo e la coppia non risulta esserci un regolare rapporto di lavoro stipulato.

Sono intervenuti, ieri, sul luogo dell’incidente fatale, i carabinieri della Compagnia di Avezzano e i Tecnici della prevenzione (personale ispettivo) della Asl.

Il pm titolare del fascicolo, il dottor Maurizio Maria Cerrato, ha richiesto proprio alla Asl analisi e dettagli approfonditi sulle modalità con cui si stavano eseguendo i lavori sull’immobile da parte dell’operaio, e se siano stati rispettati o meno tutti i requisiti di sicurezza.

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