“È indispensabile che la Regione dica se riattiverà per l’anno scolastico 2021/22 “Scuola in Movimento”, un progetto consolidato e frutto di un’intesa tra la Regione, il Coni, l’Ufficio scolastico regionale e le università di Chieti-Pescara e dell’Aquila, che ha fatto fare attività motoria a oltre 22.000 studenti l’anno, dando lavoro a circa 160 istruttori e istruendo ragazzi e famiglie su un corretto stile alimentare, per combattere l’obesità infantile. Un progetto lungimirante, nato molto prima del Covid e che ha di fatto anticipato anche l’attuale linea del Governo che promuove il movimento come attività strategica e necessaria per la ripresa dalla pandemia. L’Abruzzo che fa? Fa muovere i nostri ragazzi con un motore consolidato, oppure li fa stare fermi lasciando il progetto in panchina?” così il capogruppo Pd in Consiglio Regionale, Silvio Paolucci, che sull’argomento ha depositato un’interpellanza per conoscere intenzioni dell’esecutivo e stato dell’arte.
“Da assessore regionale allo Sport ho guardato alla positività del fine di un progetto, nato per favorire la pratica sportiva anche tra i bambini più piccoli della scuola primaria e per sensibilizzarli a un corretto stile di vita – riprende Paolucci – Siamo stati dei veri anticipatori, all’epoca erano poche le regioni a finanziare l’attività motoria su tutto il territorio, collegandola anche a uno stile alimentare consono e sano. Ci abbiamo puntato perché i dati regionali sull’obesità infantile erano preoccupanti e lo abbiamo fatto stanziando risorse a valere sui fondi del Piano di Prevenzione 2014-2018. Il progetto prevedeva 2 ore di attività motoria settimanali per gli alunni delle classi prime e seconde, con gli insegnanti affiancati da un diplomato Isef, o da un laureato in Scienze motorie, dando lavoro a competenze che altrimenti non sarebbero state impiegate e un supporto prezioso alle scuole, perché volto a scongiurare i rischi legati alla sedentarietà e al sovrappeso. Infatti ha funzionato ed è stata altissima la media dei bambini coinvolti, circa 22mila l’anno, mentre erano fra i 150 e i 160 gli istruttori sportivi resi di fatto professionalmente operativi grazie al progetto. Con la delibera di Giunta n. 630 del 7 agosto 2018 il Piano regionale di prevenzione vigente per il 2018 era stato rimodulato, con contestuale proroga al 2019, ma avevano fatto in modo di confermare le attività nate con il programma “A scuola di salute” anche per gli anni a venire. Per tale ragione ci preme capire che intenzioni ha oggi la Regione, se intende proseguire un’attività che ha contribuito a fare scendere l’Abruzzo dalle graduatorie nazionali sull’obesità in età infantile, che ci vedevano con una preoccupante percentuale di bimbi obesi a circa il 10,4%, mentre il 22,3% quella dei ragazzi in sovrappeso, tutto questo prima della pandemia, dei lockdown e dello stop che il covid ha imposto a tutte le attività sportive, agonistiche e non.
Bisogna riprenderle, andare avanti e cambiare in meglio queste cifre, come avevamo cominciato a fare, attraverso la sinergia positiva tra la Regione Abruzzo (Assessorato alla Programmazione Sanitaria), il CONI, l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo, l’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti-Pescara e l’Università degli studi dell’Aquila. Lo dice anche il Governo, anzi, eleva ciò che l’Abruzzo già faceva, ad attività prioritaria e strategica per restituire spazi e salute ai nostri ragazzi”.