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Intesa ateneo Teramo con Fira per programmi Ue

Sul tavolo iniziative Programma Next Generation Eu

Mettere in campo azioni sinergiche per realizzare programmi, progetti e iniziative nel settore della programmazione europea e nazionale.

È l’obiettivo del protocollo d’inteso siglato tra l’università di Teramo e la Fira, la finanziaria regionale abruzzese. A sottoscrivere il protocollo il rettore Dino Mastrocola e il presidente della Fira Giacomo D’Ignazio.

Tra le finalità dell’accordo ci sono la collaborazione nelle attività previste dalla Programmazione 2021-2027, incluse quelle relative ai nuovi strumenti introdotti con il Programma Next Generation Eu, come il Recovery Plan e React Eu; la collaborazione nelle attività previste dalla programmazione nazionale unitaria; le attività di formazione e informazione nel campo dell’euro-progettazione rivolta agli enti locali e ai principali interlocutori istituzionali; la comunicazione e promozione delle opportunità di finanziamento connesse all’implementazione dei fondi della programmazione europea e nazionale in favore di enti pubblici, organizzazioni della società civile, imprese e cittadini all’interno del territorio regionale abruzzese; la ricerca di partner nazionali ed esteri al fine di predisporre proposte progettuali congiunte; la promozione di azioni regionali in materia di cooperazione internazionale.

“Con questo protocollo si instaura un rapporto operativo volto a creare l’ambiente ideale per incentivare la promozione dell’imprenditorialità giovanile e spingere i giovani a restare in Abruzzo – ha spiegato D’Ignazio – e tra le altre cose, come Fira, avremo il compito di fare da anello di congiunzione tra il mondo universitario e quello imprenditoriale e industriale per uno sviluppo del tessuto abruzzese sempre più improntato a un alto contenuto tecnologico”.

“Un protocollo d’intesa è per definzione un contenitore che va riempito quotidianamente con azioni e interventi – ha detto Mastrocola – e già da oggi pomeriggio con la Regione e la Fira dobbiamo iniziare a pensare in quale direzione, coinvolgendo il tessuto produttivo e quindi le aziende. Questo in una collaborazione istituzionale e attraverso un protocollo dove non c’è alcun disegno politico se non quello di far crescere il nostro territorio”

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