Domani, 29 aprile, su Inviato Speciale Rai Radio 1 dalle ore 9.05 alle 10:00 si parlerà di come l’USRC (Ufficio Speciale Ricostruzione Comuni del Cratere) a fronte dello stato avanzato nella ricostruzione materiale dell’edilizia privata, raccoglie l’appello di puntare alla rigenerazione del territorio e di farlo attraverso gli 8 progetti del PIT (per 68 milioni di euro), i PICC (in gestione ai comuni con 300 milioni di euro), i progetti culturali raccolti in un Calendario unico – CEC – e i 4 nuovi cammini che l’URSC sta progettando e promuovendo.
“Il Cammino grande di Celestino”, “Il Cammino della Baronia”, “Il Cammino tra i Vestini”, “Il Cammino dei Francescani” finanziati a valere sul PNC, Fondo Complementare al PNRR, per 2,2 milioni di euro si estendono nel territorio di 34 comuni del Cratere 2009 e di 2 parchi (uno nazionale e uno regionale). Attraverso gli interventi di ripristino e di messa in rete dei sentieri si mira ad avviare azioni congiunte volte alla valorizzazione e salvaguardia del patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico.
Ispirati dagli splendidi paesaggi di Peltuinum, si è parlato del lavoro dell’USRC di voler sviluppare un racconto innovativo dei Cammini e di farlo attraverso un capillare lavoro di ricerca, di documentazione sul territorio, di valorizzazione e condivisione delle pratiche, delle rappresentazioni, delle espressioni, delle conoscenze, nonché degli spazi culturali e delle emergenze architettoniche.
Presenti i giovani ricercatori, Annalisa Spalazza e Andrea Murari, rappresentanti dell’Associazione “Montagne in movimento”, che hanno sottolineato quanto sia importante attivare un processo partecipato e quanto sia fondamentale accompagnare, monitorare e lavorare insieme alle comunità locali per definire insieme la governance diffusa dei cammini.
Presente anche il sindaco di Caporciano, Alessandro Pernetta, che ha concordato sull’importanza di progetti come questi per la promozione del territorio e per il neopopolamento, sottolineando la necessità di uno sviluppo che vada oltre la ricostruzione materiale, per dare senso all’investimento pubblico.
Importanti occasioni per innescare cambiamenti culturali, grazie ad esempio alla possibilità di espressione da poter offrire ai giovani che scelgono di restare e all’accrescimento di consapevolezza da parte delle comunità già fortemente identitarie.