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Juan Carrito, shock per video della sua agonia

Lo sdegno di Luciano Sammarone: "Che vergogna quei video: perchè è stata mostrata impietosamente l'agonia di Juan Carrito?"

È stato trasferito nell’Istituto Zooprofilattico di Isernia per l’autopsia l’orso Juan Carrito, simbolo dell’Abruzzo, morto nel tardo pomeriggio di ieri dopo lo schianto con una vettura sulla statale 17 nel territorio di Castel Di Sangro.

La star dei social era diventata un’icona per la promozione dell’Abruzzo interno grazie alle sue apparizioni e alla convivenza ormai collaudata con la popolazione.

“Che vergogna quei video: perchè è stata mostrata impietosamente l’agonia di Juan Carrito?”, è lo sdegno del direttore del Parco Nazionale d’Abruzzo Luciano Sammarone che si scaglia contro la “mancanza di rispetto per un essere vivente”.

L’orso è stato investito e si tratta “purtroppo di una fatalità, è passato a 20 metri da un sottopasso. Ma serve una riflessione sull’uso della rete, riguarda i vip come gli animali. Lo hanno visto soffrire, c’è chi dice che piangeva…”, chiude Sammarone.

Juan Carrito era uno dei quattro figli di Amarena, il più intraprendente, il più insistente. Spesso, di sera, arrivava in paese prima a Villalago e poi a Roccaraso e faceva scorribande, arrampicandosi sugli alberi e correndo per strada. La prima volta l’hanno avvistato a Bisegna, ma si spostava tranquillamente tra Roccaraso e Pescasseroli, nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Per evitare le sue incursioni era stato necessario allontanarlo, far sì che tornasse sulle montagne del Parco, senza stare là dove invece vivono gli uomini.

Lui, un orso oggi di 150 chili, aveva preso troppa confidenza: per lui era più semplice trovare il cibo nei pollai, nei cassonetti e nelle pasticcerie, piuttosto che procurarselo tra i boschi come tutti gli altri orsi. Ma Juan Carrito doveva tornare a fare l’orso e, dopo varie battute delle guardie del Parco impegnate a trovarlo sulle montagne di Roccaraso e 394 turni di controllo, fu catturato e portato nei boschi della Maiella che non conosceva, tra i suoi simili.

Intorno al collo, così da non perderne le tracce ed essere sicuri di rintracciarlo, aveva un collare con un gps. Ma dopo pochi mesi era di nuovo a Roccaraso. Ha fatto il giro del mondo la sua foto alla stazione di Roccaraso, una delle tante volte in cui è stato fotografato a passeggio lungo i binari: era il 3 marzo del 2022.

Nel 2021 era stato immortalato mentre giocava con un cane a pochi passi dalla padrona. Anche questa foto fece il giro del web. E poi ancora appena il 21 dicembre scorso ancora lui a cercar cibo a due passi dal ristorante pluristellato dello chef Niko Romito. Anche in questo caso, data la fama di Romito, fece il giro d’Italia il post che lo chef abruzzese ha dedicato a Juan Carrito su Instagram, entusiasta e “onorato” per la visita del giovane orso. L’ultimo avvistamento risale alla giornata di domenica sui campi da sci dell’Aremogna. Poi ier lo schianto fatale.

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