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La fotografia a casa Contestabile

Dai ritratti di Guido Orante all’interpretazione artistica di sua figlia

«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti», Cesare Pavese, La luna e i falò (1950)

La mostra Un paese ci vuole. Opere di Lea Contestabile – La fotografia a casa Contestabile: dai ritratti di Guido Orante all’interpretazione artistica di sua figlia Lea, a cura di Manuela De Leonardis, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Ortucchio, Fondazione CARISPAQ, Consiglio Regionale d’Abruzzo, Comune dell’Aquila, Provincia dell’Aquila, Archivio di Stato dell’Aquila – sez. di Avezzano, Deputazione di Storia Patria L’Aquila, Pro Loco di Ortucchio Pro Loco di Avezzano, Museo delle Genti D’Abruzzo di Pescara e del Mubaq – Museo dei Bambini L’Aquila, nasce con l’intento di esplorare il ruolo della memoria nelle opere che l’artista ha realizzato in dialogo con le fotografie di suo padre Guido Orante (Ortucchio 1910-1995), contadino- fotografo, che le scattò negli anni ’40-’50 per documentare momenti del quotidiano ed eventi speciali come festività, comunioni e matrimoni della comunità a cui apparteneva.
Concepita come un progetto unitario, l’esposizione si sviluppa in diversi luoghi del territorio abruzzese – Avezzano e Ortucchio – a testimonianza del forte legame di Lea Contestabile con il tema delle radici, dell’infanzia e del ritorno, centrali anche nel romanzo di Cesare Pavese La luna e i falò (1950) da cui l’artista trae ispirazione per il titolo della mostra.
Nelle sale di Villa Torlonia ad Avezzano, sede dell’Archivio di Stato, viene dato risalto all’aspetto creativo legato alla fotografia storica, sottolineando contemporaneamente l’importanza della conservazione e valorizzazione del fondo storico di Guido Orante Contestabile non solo come corpus dalla significativa valenza storico-documentaria ma come “materia viva”, fonte primaria a cui attingere per l’elaborazione artistica. In questo dialogo serrato tra l’uno e l’altra nasce l’installazione Tornando a casa (2020) in cui l’istante e l’eternità ricongiungono storie personali e collettive. La casa stessa è sempre simbolo di accoglienza e appartenenza, contenitore di emozioni e tradizioni che perdurano di generazione in generazione.
Nel paese di Ortucchio la mostra si sviluppa sia outdoor con una selezione delle centinaia di ritratti degli abitanti realizzati da Guido Orante Contestabile che, stampati in grande formato su carta da poster e affissi nelle vie del centro storico, tracciano una nuova mappatura che restituisce vitalità al tessuto urbano, che all’interno del maestoso Castello Piccolomini. Tra i nuovi lavori dislocati negli ambienti del monumento rinascimentale, dalla torre mastia alle scuderie: Un paese ci vuole (2021) e Non ti scordar di me (2021), incentrati sul valore della famiglia, degli affetti e della tradizione insieme ad opere iconiche come Mio padre fissò un’emozione, io vorrei restituirvi un sorriso (2017- 2021), Il luogo la mappa le famiglie (2018) e Il paese dei destini incrociati (2017-2021) esposte precedentemente in altre mostre personali tra cui Elementi di cosmografia amorosa alla Casa della Memoria e della Storia di Roma (2019) e all’Istituto Italiano di Cultura di Zagabria (2020), accompagnate dalla pubblicazione del volume con testi di Manuela De Leonardis, Guendalina Di Sabatino e Filippo Panzavolta (Textus Edizioni, 2019).
Spesso nel lavoro di Lea Contestabile i riferimenti sono autobiografici, soprattutto quando i fili del ricamo diventano punti di sutura per cicatrizzare una ferita, segnale vitale del superamento di un ostacolo fisico e psicologico.
Come scrive Louise Bourgeois nelle pagine del suo diario (Lycée Hoche, Versailles, 5 febbraio 1951), “Per lavorare e produrre sul serio deve esserci integrazione del lavoro nella vita, o integrazione della vita nel lavoro.” Invece, Maria Lai in Sguardo Opera Pensiero (2004) afferma che “L’opera d’arte è un mutuo gioco tra visione e pensiero: ciascuno anima e illumina l’altro in un’unica esperienza”. Citare due grandi artiste del Novecento come Louise Bourgeois e Maria Lai, entrambe illuminanti per Contestabile, è doveroso prima ancora che dal punto di vista poetico, contenutistico e stilistico per quella tenacia con cui queste donne straordinarie hanno affrontato, ognuna con il proprio linguaggio, le difficoltà nell’accedere ad uno scenario artistico che all’epoca era esclusivamente appannaggio maschile.
Anche per Lea Contestabile nell’elaborazione del processo creativo è implicita l’affermazione dell’emancipazione, così come la volontà di mettere ordine, tenere a bada le minacce che arrivano tanto dall’interno quanto dall’esterno, elaborare le fragilità, mettersi in gioco: l’arte come atto di azione consapevole.

Tappe successive della mostra saranno, nel corso del 2021/2022, la sede del Consiglio Regionale d’Abruzzo a L’Aquila e il Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara.
La conclusione del progetto prevede la donazione del Fondo Storico di Guido Orante Contestabile allo Stato Italiano e la pubblicazione di un catalogo che restituisca memoria dell’intero progetto artistico.

(Manuela De Leonardis)

Biografia dell’artista
Lea Contestabile è nata a Ortucchio (AQ) nel 1949, vive e lavora a L’Aquila. Dopo l’Accademia opera presso la Calcografia Nazionale di Roma, diretta da Carlo Bertelli, grazie ad una borsa di studio dell’Accademia di San Luca. È stata docente all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila ed è fondatrice e direttrice del MUBAQ – Museo Dei Bambini L’Aquila.
Tra le mostre recenti: 2021 – Le Tendenze Attualizzanti – The Actualizing Tendencies, Giardino Virginia Ryan, Trevi; Corpo.doc – performance e arti visive, Museo delle Arti Castello di Nocciano; 2020 – E…riuscimmo a riveder le stelle, Ospedale Santa Maria delle Croci, Ravenna; Della resilienza della sopravvivenza – l’Arte ai tempi del Covid19, MACC Museo Arte Contemporanea Cisternino; Contest #Do maniInArte, Galleria d’Arte Moderna di Roma; Elementi di cosmografia amorosa, Istituto Italiano di Cultura, Zagabria; Il soffio del tempo. Lea Contestabile e Carola Masini, Palazzo Ruspoli, Cerveteri, One Gallery, L’Aquila; Todi Open Doors – Festival Progetti Beverly Pepper, Todi; Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco, Auditorium Vallisa, Bari; 2019 – Il Giardino della memoria – L’angolo delle piccole stelle, MuBAQ-Villaggio d’arte dei Bambini, Fossa (AQ); Elementi di cosmografia amorosa, Casa della Memoria e della Storia, Roma; 2018 – Un giardino tutto per me, NiArt Galery, Ravenna; Atelier,
MACRO, Roma; Art Lovers Open Their Gardens, Berlino; Il giardino della memoria, Galleria Theodor Pallady, Iasi, Romania; Una stanza tutta per sé, Scuderie Aldobrandini e Mura del Valadier, Frascati; Tutte, l’altra metà dell’arte, Museo MAGI 900, Pieve di Cento; Lessico famigliare-Nostos, Centro di cultura delle donne “Hannah Arendt”, Teramo; 2017 – Una stanza tutta per me, ex Aurum, Pescara; Arcobaleno liquido della creatività, Ideazione e realizzazione dello spettacolo multimediale nell’ambito dei Cantieri immaginari, Palazzo Cappa L’Aquila; La fragile bellezza, Arte Contemporanea 23, Museo didattico territoriale Arte contemporanea Roma Muditac/Mairana; Terza bienal Bodrum: Centro Culturale Sevket Sabanci, Castello di Bodrum e Osmanli Tersanesi, Bodrum, Turchia; Arcobaleno liquido della creatività-Mostra di libri d’artista, Mubaq – Museo dei Bambini L’Aquila; PACI Premio Auditorium Città di Isernia 2016 – Essenziale, certe volte sogno, Espacio B, Madrid.

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