“Sulla vicenda della Euroservizi, società partecipata della Provincia dell’Aquila in liquidazione, è necessario fare doverosa chiarezza, fornendo un quadro aggiornato sulla vicenda – lo dichiarano il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso ed il Vice Presidente Vincenzo Calvisi.
“Occorre anzitutto ricordare che la vicenda è stata ereditata da questa amministrazione provinciale, insediatasi ad agosto 2017, quando già si era deliberata la messa in liquidazione senza prospettiva occupazionale alcuna per i lavoratori, e con la Regione Abruzzo che già in ottemperanza della l.r. 32 del 2015, sul riordino delle funzioni, avrebbe dovuto a suo tempo procedere al riassorbimento dei lavoratori. Abbiamo scelto di non mandare a casa i lavoratori, pur mantenendo lo stato liquidatorio della società Euroservizi come previsto dalla legge Madia, al fine di addivenire ad una soluzione che potesse garantire la rioccupazione al lavoratori. Gli sforzi compiuti hanno portato, grazie all’intesa politica raggiunta con la Regione Abruzzo, a prevedere la cessione del ramo dei lavoratori alla società Abruzzo Engineering, in forza della l.r. n. 14 del 16 giugno 2020.
Preliminarmente all’assunzione, la società Abruzzo Engineernig ha proposto ai lavoratori la sottoscrizione di un accordo di conciliazione. Tuttavia, dopo numerosi confronti, se da un lato abbiamo trovato i sindacati Cgil e Cisl disponibili a raggiungere un’ intesa, dall’altro si è rilevato l’atteggiamento di totale chiusura del sindacato UGL: su nove lavoratori del ramo di azienda, ad oggi solo sei hanno firmato accordi di conciliazione, e pertanto la società Abruzzo Engineering, con nota dello scorso 22 febbraio, ha comunicato il non potersi procedere all’assorbimento del ramo dei 9 lavoratori. Di qui la necessità, allo stato odierno dei fatti, del doversi procedere con la liquidazione della società Euroservizi, come legge impone.
Un doveroso ringraziamento, non di maniera ma sostanziale, va al liquidatore dimissionario Alessandro Piccinini, il quale ha gestito per quanto possibile una situazione critica, senza per altro ricevere ad oggi compenso alcuno. Resta delusione ed amarezza per atteggiamenti sindacali irresponsabili che piuttosto che tutelare l’occupazione, hanno di fatto compromesso un percorso che le istituzioni Regione e Provincia avevano ben delineato”.