“Non sono un terrorista ma tutti i popoli hanno il diritto di lottare per la propria libertà. La lotta dei palestinesi è come quella compiuta dagli italiani durante la Resistenza o come quella dell’Ucraina che viene sostenuta dall’occidente ma nessuno la definisce come atto di terrorismo”.
È quanto ha affermato, secondo quanto riferisce il suo difensore Flavio Rossi Albertini, Anan Yaeesh, il 37enne detenuto a Terni per accuse di terrorismo, con dichiarazioni spontanee nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip dell’Aquila.
Secondo l’impianto accusatorio – come riporta la Tgr Abruzzo – Yaeesh farebbe di un gruppo terroristico chiamato “Tulkarem Brigade”, una articolazione dei Martiri di Al-Aqsa e riconosciuta come organizzazione terroristica dall’Unione europea.
Il detenuto, per il quale ieri la Corte d’Appello dell’Aquila ha negato l’estradizione a Tel Aviv dopo sollecitazione delle autorità israeliane, ha raccontato anche della uccisione della fidanzata e il tentativo di omicidio di cui è stato vittima “nel 2006 ad opera di alcuni soldati israeliani”.