INFO MEDIA NEWS
Attualità NEWS PRIMA PAGINA SLIDE TV

L’Aquila, primo nato con fecondazione in vitro

Il manager Testa: “Un'opportunità, anche fuori regione, per coppie che non riescono ad avere figli”

Ieri all’Aquila è nato il primo bambino con fecondazione in vitro grazie al centro Fivet, attivato nel marzo dello scorso anno all’ospedale S. Salvatore. Il piccolo, venuto alla luce attorno a mezzogiorno con parto spontaneo, si chiama R., pesa 3 chili e 600 grammi e sta bene, così come la mamma. E’ un fatto importante perché tiene a battesimo, nel capoluogo regionale, la cosiddetta fecondazione di secondo livello, che consiste nell’unione dell’ovulo con lo spermatozoo, realizzata in laboratorio (da qui la definizione in vitro) per ottenere embrioni da trasferire successivamente nell’utero materno. La nascita del primo bambino con la tecnica in vitro rappresenta un salto di qualità per tutto l’ospedale e si deve a un gioco di squadra a cui ha dato un contributo importante, tra gli altri, il direttore di presidio, dr.ssa Giovanna Micolucci.
Il centro Fivet, diretto dal dr. Franco Lisi, ginecologo di lunga esperienza, opera all’interno del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale di L’Aquila, affiancato dalla prof.ssa Carla Tatone del laboratorio della riproduzione, nell’ambito del dipartimento materno infantile diretto dalla dr.ssa Sandra Di Fabio
“Si tratta”, dichiara il manager della Asl, Roberto Testa, “di un risultato importante che consente alla sanità aquilana di dare risposte alle coppie che non riescono ad avere figli e di un’opportunità anche al di fuori della regione, creando mobilità attiva”
All’Aquila l’attività del centro Fivet aveva mosso i primi passi nel giugno del 2019 con l’attivazione del primo livello, cioè la fecondazione intrauterina.

Altre notizie che potrebbero interessarti

Polizia locale, Quaresimale: “In Abruzzo nuova immagine unica”

Assessore: "Da studenti Istituto Industrie Artistiche di Pescara"
Redazione IMN

Fondazione Gimbe, 3 mln di studenti ancora da vaccinare

"Via maestra per evitare Dad ma è rischio puntare solo su questo"
Redazione IMN

VIDEO. Cam, scoperto un buco di circa 13 milioni «Nessun taglio dipendenti, né spese per gli utenti»

Alice Pagliaroli