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L’Aquila, “Serve piano unico di contrasto povertà”

Capogruppo Italia Viva in Consiglio comunale all'Aquila: "Più impegno per le politiche sociali"

“Se l’assessore Bignotti e il sindaco Biondi mettessero l’impegno che hanno impiegato nel regolamento per le rievocazioni storiche anche per le politiche sociali, i cittadini in difficoltà, sempre più numerosi, avrebbero risposte più incisive e celeri”.

È quanto scrive Paolo Romano, capogruppo Italia Viva in Consiglio comunale all’Aquila.

Parlo dei contributi ai centri diurni, del bonus economico povertà, del piano famiglia, degli assegni di cura per la disabilità, del sostegno ai canoni d’affitto, del completamento del pagamento al sovrindebitamento, tutte misure che ancora attendono concretezza.

“Urge un piano unico di interventi di contrasto alla povertà che sia in grado di sostenere nel tempo azioni di contrasto al disagio economico. Fa rabbia sapere che le risorse sono disponibili e reali, come reale è il rischio di rimandarle indietro – aggiunge – La V Commissione da me richiesta ed effettuata qualche giorno fa, ha dimostrato, semmai ce ne fosse bisogno, quanto abbia personalmente cercato di fornire in questi anni una rappresentazione reale delle criticità nelle politiche sociali e abbia contribuito con precise azioni alla soluzione delle stesse. La prova ne è, dopo tre anni di interventi in consiglio, richieste di commissioni dedicate e discussioni ripetute anche a mezzo stampa, il tardivo sblocco della prima tranche, da parte dell’assessore Bignotti, delle risorse del 2018 e del 2019 che giacevano in cassa per il piano famiglia. Quanto sarebbe stato utile nel periodo del lockdown un sostegno economico per l’acquisto di beni o servizi di prima necessità per bambini da 0 a 3 anni? Il “meglio tardi che mai” come il “mettiamoci una pezza a colore” non è più accettabile per una classe dirigente che si ripresenta tal quale alle prossime elezioni”.

“Adesso si aspetta la seconda tranche 2018/19 delle risorse riservate alle associazioni familiari e ai Consultori Cittadini. Purtroppo né la III Commissione da me richiesta mesi fa sull’argomento né le prime riunioni svolte tra gli attori protagonisti, sono state sufficienti per la redazione di una convenzione tra le parti. La pubblicazione di questi contributi entro il mese di settembre a questo punto sembra diventare utopia: il risultato sarà lasciare soli i Consultori familiari e depotenziare un baluardo di prevenzione e sicurezza sanitaria”, spiega ancora.

“Non da ultimo, serve incisività e concretezza nella convocazione immediata di un tavolo istituzionale con il settore regionale delle Politiche sociali affinché si possa recuperare il pasticcio delle risorse del piano famiglia del 2020, visto che il Comune è risultato assente nel momento dell’avviso emanato dalla Regione Abruzzo sul finire del 2020. Queste sono le azioni necessarie per mettersi al pari con il tempo trascorso e per porre adeguate basi per le future programmazioni ormai alle porte – conclude – Forse tutto questo lavoro potrà risultare poco comunicativo per chi è abituato alla propaganda roboante dell’amministrazione comunale, ma è fondamentale per prevenire e curare i disagi presenti sul nostro territorio dando finalmente risposte alle famiglie, agli anziani, ai disabili”.

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