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L’Arminuta ha riaperto tema Film Commission

Osservatorio interuniversitario per veicolare risorse in Abruzzo

“È stato il caso dell’Arminuta a rendere di nuovo attuale il dibattito sull’importanza di una Film Comission in regione”, così il professor Gianluigi Rossini (docente di Televisione, serialità e media digitali all’Università dell’Aquila e di Linguaggi televisivi all’Università degli Studi di Teramo) a margine dell’incontro promosso dall’Osservatorio interuniversitario sul Cinema e sugli audiovisivi in Abruzzo (Oica).

“‘L’Arminuta è un film di Giuseppe Bonito, tratto dal romanzo bestseller di Donatella Di Pietrantonio, che ‘parla abruzzese’ e fa riferimento a luoghi e fatti che interessano la nostra regione – ha ricordato Rossini – eppure la maggior parte delle scene è stata girata nel Lazio. Questo è un esempio di quanto sia rilevante una Film Commission per attirare investimenti sul territorio”. Di qui la scelta di convocare un confronto, che ha avuto luogo all’Aquila, alla presenza di docenti dei tre atenei abruzzesi “Portiamo avanti questa iniziativa – ha aggiunto Rossini – proprio in un momento in cui si sta definendo l’impianto normativo che regolerà la Film Commission in Abruzzo. Insomma un modo per definire lo stato dell’arte dell’Abruzzo Film Industry“.

Non solo, l’incontro al palazzetto dei Nobili è stato occasione per mettere a confronto esperienze sul territorio nazionale, grazie alle testimonianze di Stefania Ippoliti (direttrice della Toscana Film Commission), Marco Cucco (professore associato e direttore del Master in Management del Cinema e dell’Audiovisivo all’Università di Bologna), oltre a un rappresentante del ministero della Cultura. Significativo l’intervento di Cristina Priarone, presidente dell’Italian Film Commission.

“Ormai in tutte le regioni italiane – ha detto – sono operative organizzazioni che fanno parte della nostra rete. Solo in Molise manca una struttura definita ma qualcosa si sta già muovendo. Questi enti riescono ormai a intercettare fondi per una cifra complessiva di 52 milioni l’anno. Importante ribadire che ogni euro investito sul cinema produce una ricaduta di tre euro sul territorio: una troupe cinematografica, una volta insediata ha bisogno di tutto, catering, trasporti, logistica, lavanderia e via dicendo”.

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