Il 42% degli abruzzesi cercherebbe un nuovo lavoro se costretto a ritornare in ufficio fulltime, per il 38% la combinazione migliore è data da lavoro da remoto unito a lavoro da ufficio e il 33% accetterebbe una riduzione della retribuzione se ciò significasse migliorare il proprio equilibrio tra lavoro e vita privata.
Sono alcune delle tendenze che emergono per l’Abruzzo da “People at Work 2022: A Global Workforce View”, l’annuale survey redatta dall’Adp Research Institute, multinazionale americana leader nell’human capital management.
Dall’indagine emerge che, sebbene la retribuzione sia ancora per i lavoratori abruzzesi il fattore più importante in un lavoro (64%), un terzo di essi sarebbe disposto ad accettare una riduzione della paga per ottenere maggiore flessibilità o controllo sulla propria vita lavorativa. Se in media, per il 38% degli abruzzesi intervistati la combinazione migliore è data da lavoro da remoto unito a lavoro da ufficio, il 16% vorrebbe lavorare solo da casa, mentre il 30% solo da ufficio.
“Per i datori di lavoro che sono ancora alle prese con una decisione in merito al rientro dei dipendenti dopo il periodo di smart semplificato – afferma l’Hr director di Adp Italia, Marisa Campagnoli – è fondamentale garantire loro un ambiente di lavoro sereno, alla luce di tutte le pressioni che hanno subito e la dedizione dimostrata durante la pandemia, dando loro maggiore flessibilità e fiducia. Dallo studio emerge come un numero crescente di dipendenti consideri sicuro un lavoro che permetta loro di guadagnarsi da vivere alle proprie condizioni, senza intaccare aspetti essenziali quali la salute, il benessere, il tempo da dedicare alla famiglia o persino i loro valori e le convinzioni personali”.