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“Le risorse del PNRR non devono finire nelle mani sbagliate”

Le parole del Ministro dell'Interno, Lamorgese. Sono stati sottoscritti due protocolli di legalità per prevenire le infiltrazioni criminali e garantire la sicurezza sui luoghi di lavoro. Verrà adottato un sistema informatico per le grandi opere che consentirà controlli anticorruzione e antimafia, ma anche la verifica del rispetto delle norme sulla sicurezza.

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«È un anno particolare, abbiamo le risorse del PNRR che saranno tante. C’è bisogno di un grande controllo perché non vadano a finire nella mani sbagliate».

Queste le parole del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese oggi in prefettura a Genova dove sono stati sottoscritti due protocolli di legalità per la realizzazione della nuova diga foranea e la rifunzionalizzazione dell’area portuale industriale di Sestri Ponente.

Alla firma, oltre al ministro Lamorgese e al prefetto Franceschelli, hanno partecipato il Commissario straordinario per la ricostruzione del viadotto Polcevera Bucci e il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale Signorini.

«Protocolli – ha aggiunto il ministro – che potrebbero essere un modello da portare anche su altre realtà territoriali. C’è la necessità di contrastare quelle che sono le attività non soltanto della criminalità organizzata, ma anche quelle che sono attività corruttive che in occasioni come queste si presentano regolarmente».

La responsabile del Viminale ha ricordato come il modello attuato a Genova, durante la ricostruzione del nuovo ponte San Giorgio, abbia consentito la prosecuzione dei lavori senza stop garantendo parallelamente i controlli di legalità. «Questo è un metodo della celerità dell’attuazione che abbiamo utilizzato come governo anche durante il periodo della pandemia, quando c’era necessità di dare risorse ai comuni. Abbiamo ritenuto di darle, salvo poi fare controlli successivi che hanno consentito anche di trovare degli episodi di corruzione o di criminalità dietro».

Il ministro si è, poi, soffermato sul problema dei marittimi, in particolare quelli extra Ue parte degli equipaggi dei mega yacht. «State sicuri – ha dichiarato – che tutto quello che si potrà fare per non creare disparità di trattamento con altre situazioni portuali, alla luce della sentenza della Corte di Giustizia, tutto quello che si potrà fare anche da parte mia verrà fatto e anche nell’immediatezza».

Il prefetto di Genova, nel suo intervento, ha ricordato che «il sistema informatico che verrà adottato per le grandi opere non consentirà solo controlli anticorruzione e antimafia, ma permetterà di verificare il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro».

Al termine della sottoscrizione dei protocolli il ministro Luciana Lamorgese ha partecipato al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica con all’ordine del giorno la sicurezza nell’area metropolitana.

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Redazione IMN