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Lettera a Passerotti: “Cattiva idea riapertura al traffico del centro”

La lettera aperta è stata scritta dall'ingegner Ettore Ricci. Disappunto per la riapertura del traffico nel centro di Avezzano: ecco perché.

Si riapre al traffico il cuore di Avezzano: il suo centro cittadino. Qualcuno, però, non è d’accordo con la decisione presa dal Commissario e, in una lettera pubblica, riassume e raccoglie tutte le perplessità in merito, senza entrare nelle ragioni prettamente amministrative, ma solo di decoro, respiro e spazio cittadino.

Si tratta dell’ingegner Ettore Ricci, il quale esprime il suo disappunto, disappunto che lui estende anche ad altri suoi concittadini, contrariati rispetto alla nuova condizione del centro avezzanese. “La possibilità di creare una zona pedonale nel centro della città è stata sempre nell’animo degli avezzanesi – scrive – Un’idea geniale ha trasformato una piazza anonima e di piccola provincia in un’attraente quinta scenica che ha dato luce e respiro a tutta lo spazio circostante chiuso”, afferma. L’ingegnere chiede al commissario prefettizio di tornare sui suoi passi e di prendere una decisione diversa, anche alla luce delle considerazioni da lui maturate proprio in questa lettera, inviata anche alla stampa.

Di seguito, ilo testo integrale della lettera:

“Egregio Sig. Commissario,

mi chiamo Ettore Ricci, sono qui per esporle alcune considerazioni in merito alla infelice scelta (a mio avviso, ma anche per molti cittadini di Avezzano) di riaprire al traffico veicolare i due tratti di strada che racchiudono il tratto di via Corradini antistante la parte alta di Piazza Risorgimento. Premetto che non desidero entrare nel merito delle motivazioni di natura Amministrativa che hanno permesso di guidarla nella stesura del provvedimento di apertura. Voglio invece spostare l’argomento su un piano più alto, fatto di valori etico-emozionali. La possibilità di creare una zona pedonale nel centro della città è stata sempre nell’animo dei cittadini avezzanesi; un luogo dove fosse permesso di passeggiare tranquillamente a famiglie, giovani, anziani e ai bambini di giocare; un luogo per tutti, lontano dalla presenza rumorosa delle auto e dei loro gas venefici e tale, infine, di assicurare la massima sicurezza lontano da auto e motoveicoli. Tutto questo si svolgeva in un luogo che, grazie alla geniale idea del progettista vincitore di apposito concorso indetto dalla Amministrazione civica, ha trasformato una piazza anonima e di piccola provincia in un attraente quinta scenica che ha dato luce e respiro a tutta lo spazio circostante chiuso, nella parte alta della Piazza dai tratti delle strade, ora riaperti al traffico,ove sulla nuova pavimentazione sono state ottenute pregevoli figure geometriche.

In sostanza, egregio Sig. Commissario, Avezzano si era costruito il bel salotto della Città, dove tutti, cittadini, turisti, ospiti potevano bearsi di fare gradevoli passeggiate e che permetteva di far dire agli Avezzanesi di avere orgogliosamente anche loro un ampio spazio pedonale come tante altre città italiane.

Ora tutto è finito e le automobili, le uniche vincitrici di questa contesa, hanno ripreso a percorrere le strade sopra menzionate circondando in un abbraccio soffocante gli sfortunati pedoni che passeggiano liberi nel ridotto spazio restante di via Corradini. È, in sostanza una operazione che non trova nessuna giustificazione sotto né sotto l’aspetto ambientale, e questo è lapalissiano, ma anche come ricaduta positiva sul commercio della zona limitrofa come dimostrano tante città basti pensare a Pescara o alla nordica Aosta. C’è, infine,una ulteriore considerazione che occorre tenere presente per avere un quadro maggiormente completo di questa triste vicenda. Il progetto di sistemazione della piazza cosi come è stato concepito dal progettista ed approvato dalla Amministrazione comunale trae la sua “ratio” dalla lettura unitaria complessiva della opera cosi come creata dal progettista; la eliminazione dallo spazio pedonale dei tratti di strada ora riaperti al traffico rappresenta un grave nocumento alla composizione artistica della parte alta della piazza e, a tale riguardo, mi domando, che fine faranno le belle figure geometriche sulla pavimentazione sottoposta alla continua aggressione dei pneumatici, delle macchie varie indotte dal traffico, dei gas dei tubi di scappamento ecc.? I cittadini che hanno atteso da tanto tempo la creazione di uno spazio tutto loro senza la presenza asfissiante di auto e motoveicoli non si meritano assolutamente un trattamento cosi iniquo ed irrispettoso. Sono pertanto a chiederle che la decisione da lei presa, sicuramente corretta sotto l’aspetto amministrativo, possa essere ripensata anche alla luce delle considerazioni da me sommessamente espresse. Nel ringraziarla per l’attenzione porgo cordiali saluti”.

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