Il 26 Maggio si è svolto un incontro nel quale l’azienda ha proposto alla delegazione sindacale di rinnovare il precedente accordo sulle USCITE INCENTIVATE per il mese di giugno.
Il vecchio accordo, scaduto il 31 gennaio, ha visto “una gestione distorta da parte aziendale, con forti discriminazioni nell’accesso allo strumento”, così si legge nella nota diramata dalla Fiom.
La delegazione Fiom-Cgil fin dal primo accordo ha chiesto “di bilanciare le uscite con le stabilizzazioni. Dal nostro punto di vista infatti le legittime aspettative di chi aspira a percorsi di esodo incentivato dovrebbero coniugarsi con un piano di assunzioni al fine di non impoverire ulteriormente di competenze lo stabilimento. In questa ottica, in tempi non sospetti abbiamo proposto all’azienda e al resto della delegazione sindacale di valutare il ricorso al Contratto di Espansione e ci siamo già attivati presso il Ministero del Lavoro per un opportuno approfondimento”.
“Il Contratto di Espansione prevede assunzioni a fronte di lavoratori che possono lasciare il lavoro anche fino a 5 anni prima rispetto all’età pensionabile. Sulla base di queste considerazioni, la Fiom-Cgil provinciale e le RSU che ad essa fanno riferimento ritengono che le altre Oo.Ss/RSU abbiano commesso un errore nel rinnovare l’accordo scaduto senza neanche un cenno ad eventuale nuova occupazione”.
“Rimane invece la nostra piena disponibilità per una costruttiva discussione sul CONTRATTO DI ESPANSIONE, su cui l’azienda ha preso un primo impegno con le parti sociali”, questa la conclusione.