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Luca Argentero conquista il pubblico abruzzese

L'attore racconta le vite di tre campioni dello sport in "È questa la vita che sognavo da bambino?"

Grande successo all’Aquila per lo spettacolo “È questa la vita che sognavo da bambino?”, prodotto da Stefano Francioni e Tsa (Teatro Stabile D’Abruzzo), che ha visto protagonista uno straordinario Luca Argentero.

Ieri il doppio appuntamento, alle ore 17.30 e alle 21.00, per la Stagione Teatrale Aquilana del Teatro Stabile d’Abruzzo, ha registrato il tutto esaurito e lo spettacolo non ha deluso le attese del pubblico.

Luca Argentero ha raccontato le storie di grandi personaggi dalle vite straordinarie che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina; li ha raccontati sia dal punto di vista umano che sociale, con una particolare attenzione al racconto dei tempi in cui hanno vissuto.

Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba, tre sportivi italiani che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani.

Luisin Malabrocca, “l’inventore” della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del ‘46, faceva simpatia alla gente: riceveva salami, formaggi e olio come regali di solidarietà.

Automaticamente attirò anche l’attenzione di alcuni sponsor, fino a farlo guadagnare di più l’arrivare ultimo che tentare la vittoria. In poco tempo è arrivata anche la popolarità. In lui le persone hanno riconosciuto l’anti-eroe che è nel cuore di ogni italiano, ma, insieme alla popolarità, sono arrivati nuovi sfidanti in una incredibile corsa a chi arriva ultimo.

Walter Bonatti, l’alpinista che dopo aver superato incredibili sfide con la roccia, il clima e la montagna, arrivato a oltre ottomila metri d’altezza, quasi sulla cima di una delle montagne più difficili da scalare del mondo, il K2, scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l’uomo è l’uomo stesso.

Eppure, la grande delusione del K2 lo ha spinto ancora più in là a mettersi alla prova in nuove sfide in solitaria, nuove scalate impossibili e infine a viaggiare in tutto il mondo. Tutto ciò per trovare la cosa più importante della vita: se stesso.

Alberto Tomba, il campione olimpico che ha fermato il Festival di Sanremo con le sue vittorie. L’insolito sciatore bolognese che con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista è arrivato a essere conosciuto in tutto il mondo come “Tomba la bomba”.

Uno dei più grandi campioni della storia dello sci che ha radunato intorno alle sue gare tutta la nazione, incarnando la rinascita italiana forse illusoria ma sicuramente spensierata degli anni Ottanta.

Tre storie completamente diverse l’una dall’altra, tre personaggi accomunati da una sola caratteristica, essere diventati, ognuno a modo proprio, degli eroi.

Il testo è stato scritto da da Gianni Corsi, Luca Argentero ed Edoardo Leo, con le musiche di Davide Cavuti.

Oggi lo spettacolo si sposterà a Montorio al Vomano (Teramo), al cineteatro comunale Tonino Valerii e domani Argentero sarà in scena a Chieti, al Teatro Marrucino, dove concluderà il suo tour abruzzese.

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