“La Regione è decisiva, deve giocare un ruolo di regia delle politiche di sviluppo. La provincia di Teramo ha generato un fenomeno di industrializzazione avanzato solo con risorse proprie, è un grande primato. E’ un processo che necessita di essere accompagnato e guidato, con le politiche formative e la promozione dei prodotti. Serve condividere l’idea di Regione che vogliamo tra vent’anni, dove la struttura industriale si rafforzi e sia compatibile con la tutela dell’ambiente e la sostenibilità sociale. La regia serve anche per valorizzare l’eccellenza dell’agricoltura di qualità, per sviluppare attrattività, perché i giovani rimangano qui e ne arrivino altri”: lo ha detto Luciano D’Amico, candidato alla Presidenza della Regione per il Patto con l’Abruzzo, intervenendo ad Alba Adriatica alla sede del Partito Democratico in un incontro con i cittadini assieme a Stefano Bonaccini, presidente nazionale del Pd e presidente della Regione Emilia-Romagna.
D’Amico ha ripercorso alcune priorità del suo progetto: “Gli abruzzesi devono scegliere e votare, se non lo fanno qualcun altro sceglierà al posto loro, e si trova a Roma. La Regione ha competenze decisive. La sanità: vengono spesi ogni anno due miliardi 700 milioni, una montagna di risorse che non è compatibile con la scarsità del servizio che viene erogato, che non giustifica le liste di attesa e la mobilità passiva delle proporzioni che conosciamo, per cui la provincia di Teramo ha il triste primato. Il diritto alla salute deve essere garantito a tutti i cittadini, anche perché un fattore di sviluppo, perché determina ad esempio anche la qualità dell’offerta turistica”.
“Poi – ha detto D’Amico – il diritto alla mobilità: vogliamo cucire aree interne e aree costiere, perché ne guadagnano sia le une che le altre. Il trasporto pubblico deve essere efficiente e sostenibile, abbiamo dimostrato di saperlo fare con la guida della società di trasporto pubblico regionale. Va offerto il servizio a tutti gratuitamente e senza discriminazioni, e la società regionale di trasporto pubblico deve traghettare con l’innovazione l’Abruzzo verso il futuro, ad esempio usando e anche producendo da sé l’idrogeno”.
D’Amico si è anche soffermato sulla necessità di una “politica del turismo, che in questi anni non c’è stata, non c’è stato nessun tentativo di intercettare flussi di turismo in coincidenza dell’apertura della Porta Santa a Roma. Ci sono tutti i presupposti viste la capacità di accoglienza dell’Abruzzo, la vicinanza con la capitale, la presenza di luoghi religiosi. La società di gestione dell’aeroporto finora si è limitata ad attendere che le compagnie aeree trovassero un buco nei programmi operativi per concedere voli a fronte di una politica di raccolta pubblicitaria assai onerosa. Noi chiederemo alla società che gestisce di fare una politica attiva di promozione del turismo”.
Per Bonaccini è stato “importante l’impegno del Pd nel mettere assieme pezzi di centrosinistra e non solo, come avere puntato su una figura autorevole come D’Amico. C’è il valore di una persona perbene e il valore della competenza. D’Amico ha accettato una sfida in un’epoca in cui spesso viene la tentazione di stare lontani dalla politica. A chi voterà va chiesto se rispetto alle competenze e alla possibilità della Regione sta meglio e peggio. Guardiamo ad esempio a infrastrutture, al turismo, alla mobilità, ai sostegni alle aree interne, alla sanità, e la risposta è evidente”.
Interventi anche del segretario del Pd Abruzzo Daniele Marinelli e del presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo.