“Le recenti previsioni sul 2024 di rialzo del Pil nazionale diffuse dal Centro studi di Confindustria inducono a una moderata speranza. Sono pur sempre stime anche se, seppur con lo spostamento di alcuni decimali, sono state ribadite da Banca d’Italia, dal Fondo monetario mondiale e dalla Commissione Europea”. Lo afferma l’assessore regionale alle Attività produttive Tiziana Magnacca commentando i dati pubblicati da Confindustria sull’andamento dell’economica nazionale per il prossimo biennio.
“In questo contesto – aggiunge l’assessore – il Pil abruzzese è cresciuto anche rispetto ad altre regioni del Mezzogiorno, così come sono cresciuti gli occupati rispetto al dato nazionale. L’Abruzzo potrebbe beneficiare di questa ventata positiva anche in considerazione delle iniziative che il presidente Marco Marsilio ha avviato verso il mondo delle imprese abruzzesi. Per molti versi veniamo equiparati al Nord-Est italiano sia per il numero di occupati nel settore industriale e manifatturiero, sia per il Pil che riusciamo a produrre proprio in questo ambito. Le azioni che sicuramente il presidente Marsilio intende mettere in campo sono tese a rafforzare la capacità di creare le condizioni di una maggiore competitività delle aziende”.
Il dato economico riferito alle imprese e le possibilità di sviluppo delle stesse nel campo della competitività e del mercato vanno di pari passo con il dato sull’occupazione. “Gli indicatori sul fronte occupazionale sono tutto sommato positivi – ribadisce Tiziana Magnacca – dopo aver scontato la dolorosa flessione nell’anno della pandemia. Si sta riducendo, mese dopo mese, il numero delle persone in cerca di occupazione. Ci impegneremo a predisporre e rafforzare le politiche finalizzate a rendere ancora di più l’Abruzzo come la regione del manifatturiero italiano. Non si può nascondere sotto il tappeto che alcune aziende stanno attraversando momenti difficili, ma c’è l’impegno come Regione – conclude l’assessore alle Attività produttive – ad essere al fianco dei lavoratori e delle imprese per trovare soluzioni praticabili, in grado di non ridurre i livelli di occupazione e di produzione anche attraverso l’interlocuzione con il ministero del Lavoro e il ministero delle Imprese e del Made in Italy”.