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Maltrattamenti alla madre, in carcere il figlio 36enne

I carabinieri della compagna di Avezzano insieme alla Procura hanno raggiunto e arrestato l'uomo

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagna di Avezzano, tornano ad occuparsi di un altro caso di gravi maltrattamenti di un figlio verso la madre, dopo quello della scorsa settimana, che li ha visti pure impegnati nelle operazioni di arresto di un 48enne, con problemi di tossicodipendenza, che avrebbe percosso, minacciato e ingiuriato la propria mamma.

Il copione sembra ripetersi e, a ripetersi è, però, anche la sinergica azione di contrasto attuata da e Procura e carabinieri, che, con il loro operato, pongono rimedio a possibili degenerazioni di atti di violenza nei confronti delle persone più indifese.

L’ultimo caso è quello di una madre 71enne, vessata da anni dal figlio convivente, spesso in preda a scatti d’ira dovuti, per lo più, a crisi di astinenza da sostanze droganti. Già a metà luglio, i carabinieri sono intervenuti durante uno dei tanti litigi tra i due, ma la donna si era riservata di sporgere denuncia “proteggendo”, ad oltranza, il figlio problematico. Lo farà, invece, più tardi, esasperata dai tanti soprusi subiti fino alle minacce con armi improprie e l’essere privata di piccole somme di danaro e, talvolta, perfino della libertà personale poiché rinchiusa in casa senza poter relazionarsi all’esterno.

Particolareggiata la denuncia prodotta dalla vittima, che, con un altrettanto particolareggiato rapporto dei carabinieri, sono entrati a far parte del procedimento penale iscritto presso la Procura della Repubblica di Avezzano. Per il 36enne indagato, l’A.G. inquirente, dopo i brevi riscontri investigativi, ha richiesto e ottenuto la misura cautelare da parte del GIP presso il Tribunale di Avezzano, che ha disposto la custodia in carcere.
Da domenica scorsa, l’uomo, raggiunto e arrestato dai militari dell’Arma, è stato preso in consegna dagli agenti dell’istituto penitenziario avezzanese, prima dell’imminente interrogatorio di garanzia. Se confermato il compendio accusatorio, l’indagato rischia il processo per ipotizzati reati di maltrattamenti, sequestro di persona ed estorsione continuate e aggravate.

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