E’ già sera inoltrata quando scoppia la bagarre in Commissione Bilancio e la seduta viene sospesa tra le proteste delle opposizioni che hanno abbandonano la sala del Mappamondo.
L’esame degli emendamenti del Governo alla manovra si ferma, perché il testo del pacchetto di correzioni non è stato ancora diffuso e il ministro Giancarlo Giorgetti è atteso in Commissione.
L’arrivo del titolare dell’Economia fa rientrare le opposizioni in aula, dopo che avevano abbandonato la seduta minacciando di non partecipare al voto.
“La manovra di bilancio se la fanno da soli, sono 7 volte che dicono che daranno il pacchetto di emendamenti del governo, due ore prima dell’arrivo del ministro. Il pacchetto non c’è, il ministro verrebbe solo a fare il comizio, non glielo consentiamo”.
Nel frattempo filtrano indiscrezioni su quello che sarà il testo da approvare. La norma che inseriva un tetto minimo di 60 euro sotto il quale gli esercenti possono non far pagare con il Pos non sarà all’interno della manovra economica.
Nei giorni scorsi la Commissione Ue aveva formulato rilievi a riguardo, così come precedentemente la Corte dei conti e l’ufficio parlamentare di Bilancio, facendo notare che la norma rischiava di essere in contrasto con gli obiettivi del Pnrr.
Giorgetti prende la parola e annuncia i correttivi. “È stato previsto tra gli emendamenti del governo l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75“, dice.
E prosegue con un altro provvedimento che taglia ulteriormente il reddito di cittadinanza. Nel 2023 la misura introdotta dal M5S subirà una “riduzione da 8 a 7 mesi delle attuali mensilità”. E il governo deve rivedere anche quanto previsto inizialmente sui pagamenti elettronici.
“Sul Pos il governo ha una sua posizione, spero ci sia un’ulteriore riflessione – afferma il ministro Giorgetti -. Ci rimettiamo al lavoro di questa Commissione per eventuali ristori o risarcimenti, che noi caldeggiamo, da trovare di fronte ad un maggiore onere per le commissioni applicate su queste transazioni”.
Per il Bonus 110% le novità riguardano una proroga sulla presentazione della Cilas. “Viene recepita quella che è una volontà emersa in Commissione al Senato sul Dl Aiuti quater – annuncia Giorgetti – e viene inserita qui per motivi di tempo: la possibilità di presentare la Cilas per i condomini entro il 31 dicembre 2022 per mantenere il regime di maggior favore al 110%”.