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Da Marsicaland la sfida: ripristinare mercato ortofrutticolo

Per l'antropologo Di Renzo si tratta di "un atto di rigenerazione socio-culturale di Avezzano e della Marsica". Fari dell'attenzione accesi sull’offerta orticola della città, tramite piazza del Mercato.

Arriva direttamente da MarsicaLand, Festival diffuso dell’Agroalimentare, la volontà di ripristinare il mercato ortofrutticolo ad Avezzano. L’evento, lanciato dalle associazioni di categoria con il supporto del Comune di Avezzano, della Regione Abruzzo, in particolare l’assessorato all’Agricoltura, attraverso il braccio operativo dell’Arap, della Provincia dell’Aquila, del Gal Marsica, del Patto Territoriale della Marsica, del Consorzio di Tutela Igp Patata del Fucino, sta promuovendo le specialità orticole del territorio con una serie di appuntamenti che arriveranno fino alla primavera del 2024.

Proprio in questo quadro di progettualità, coordinate dal direttore scientifico, Ernesto Di Renzo, docente di Antropologia del Gusto e Antropologia dei patrimoni culturali presso l’Università di Tor Vergata e dal direttore artistico, Giuliano Montaldi, è nata l’idea di riaccendere i riflettori sull’offerta orticola in città tramite piazza del Mercato.

“Il ripristino del mercato dell’ortofrutta, il cui allestimento nell’omonima piazza retrostante la Cattedrale ha rappresentato per decenni uno dei punti nevralgici dell’intera vita sociale ed economica cittadina e la cui cessazione ha costituito uno dei principali fattori di decadimento delle pratiche di sociabilità tra il capoluogo e i paesi del comprensorio marsicano è uno dei punti programmatici più importanti su cui Marsicaland fonda le sue più profonde motivazioni di rigenerazione culturale di Avezzano e della Marsica”, ha precisato Di Renzo, “i mercati ortofrutticoli, e più in generale i mercati urbani, sono realtà economiche che accompagnano ovunque e da sempre le più disparate esperienze di scambio delle merci. Inoltre, per il loro portato di momentaneità e di effervescenza collettiva, i mercati hanno rappresentato ovunque uno spazio/tempo di evasione dall’ordinario e di intensificazione del sentimento ludico”.

Proprio in quest’ottica il professor Di Renzo ha consigliato “nei quadri delle economie della tipicità di (ri)costituire un potenziale strumento di attrattività turistica dei luoghi che li ospitano, decretandone una rivitalizzazione in chiave economica, identitaria, culturale e socio-aggregativa. Queste considerazioni, se commisurate all’attualità avezzanese, consentono di scorgere nel ripristino del mercato ortofrutticolo la possibilità di reinventare parte di un patrimonio culturale che ha cadenzato il suo intero divenire a partire dall’età post-bellica. Un patrimonio che il progetto Marsicaland considera del tutto irrinunciabile per perseguire proponimenti di sviluppo integrale e integrato dell’intero territorio marsicano mediante un’operazione di riscatto storico e di retroinnovazione economica. Ma anche mediante un’operazione di ripristino delle pratiche della socialità diretta capaci di opporsi alle dilaganti derive social assunte dalle odierne forme della relazionalità interpersonale. Derive che, svuotando i luoghi urbani della presenza e dell’interazione umana, hanno immolato sull’altare della virtualità la fisicità degli incontri e la gradevolezza dello stare assieme: magari anche semplicemente per poter acquistare un mazzo di carote o un sacchetto di patate del Fucino. IGP, naturalmente”.

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