“Avezzano avrà un pronto soccorso con spazi divisi e protetti, più ampi e separati per scongiurare potenziali contagi, un potenziamento della terapia intensiva e sub intensiva con posti letto dedicati. Ad oggi, stiamo affrontando scrupolosamente le necessità cliniche ed assistenziali più urgenti della popolazione marsicana in considerazione dell’aumento della curva dei contagi”.
Lo ha detto il presidente della Regione, Marco Marsilio, oggi pomeriggio, nel corso di una visita all’ospedale di Avezzano, accompagnato dagli assessori Nicoletta Verì ed Emanuele Imprudente, dal consigliere regionale Simone Angelosante e dal direttore generale Roberto Testa dove ha incontrato anche il primo cittadino di Avezzano Giovanni Di Pangrazio e l’assessore alle politiche sanitarie Maria Teresa Colizza . “I lavori che bisognava garantire in Abruzzo per rendere gli ospedali più resistenti e capaci di ospitare i reparti Covid – ha detto Marsilio – sono stati autorizzati dal governo solo l’8 ottobre. Io ho ricevuto la delega dal Commissario in quella data. Da quel momento abbiamo dimezzato i tempi, sia per l’affidamento delle progettazioni e l’espletamento delle gare, sia per la consegna, prevista in 45 giorni, un mese prima. I lavori saranno pronti, infatti, a fine dicembre”.
L’obiettivo oggi è offrire una risposta integrata e flessibile, che vede da un parte l’ospedale di Avezzano con una attività sanitaria rimodellata, dall’altra Pescina e Tagliacozzo su cui si poggerà tutta l’attività per prestazioni urgenti e brevi che non potrà essere erogata ad Avezzano, così da evitare, il blocco delle prestazioni e garantire il diritto alla salute per tutti. E’ stata rivista l’organizzazione sanitaria dell’ospedale di Avezzano in funzione anti-Covid, spostando ambulatori e servizi attraverso modifiche logistiche. La riorganizzazione si basa su una risposta anche di reclutamento e di riallocazione del personale e delle tecnologie a supporto. “Nessuno – ha proseguito Marsilio – può dire oggi con certezza matematica che tutto questo sarà sufficiente a reggere l’urto se i casi continuano a moltiplicarsi e l’ospedale entrerà in sofferenza. Del resto, preparate e pronte a sostenere l’impatto non lo sono neanche Berlino e Parigi ma qualcuno dovrebbe porsi oggi, anche per Avezzano, qualche interrogativo e tornare indietro di qualche decennio quando evidentemente non si è investito abbastanza su un settore vitale quale sanità”.