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Mobilità Abruzzo: assenza collegamenti ferroviari verso Roma

Pochi orari, autobus in diminuzione e cosi elevati per i pendolari, Innocenzi: "Intervenire subito su ciò che nell’immediato possiamo fare per dare risposte ai cittadini"

“In assenza di collegamenti ferroviari verso Roma, la tratta in autobus L’Aquila-Roma, garantita dalla società regionale del trasporto pubblico, la Tua, resta essenziale e strategica e invece le corse diminuiscono in numero e frequenza. Oggi accade che un medico che abita a Roma ma lavora all’ospedale dell’Aquila, dopo le 19 non può più rientrare a Roma e il sabato mattina è bene che non abbia urgenze perché se si dovesse trattenere in Reparto oltre le 15.20 è costretto a restare all’Aquila; un pendolare che lavora a Roma in turni avvicendati 7 giorni su 7 avrà seri problemi in certe giornate; ecc. Inoltre, c’è un ulteriore elemento ed è quello dei costi che i pendolari sono costretti a sostenere”.

È uno dei passaggi dell’intervento sullo stato dell’arte del trasporto pubblico locale in Abruzzo, da parte di Rita Innocenzi, da anni sindacalista Cgil e oggi componente del coordinamento politico del Pd, a seguito del viaggio in treno lungo la tratta L’Aquila – Rieti – Terni – Roma, per testare il sistema di mobilità abruzzese, primo appuntamento nell’ambito del programma della campagna la “Carovana dei diritti”, varato dalla stessa Cgil.

Innocenzi, già candidata alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre, nel collegio di Teramo e L’Aquila, contrapposta all’allora candidata premier Giorgia Meloni, ribadisce, che “tra le preoccupazioni prioritarie delle cittadini e dei cittadini, oltre alla Sanità c’è il tema dei Trasporti e più in generale del diritto alla mobilità, e sarebbe molto utile ora ritrovarsi tutti insieme, corpi sociali, associazioni, tecnici e cittadini, Istituzioni, per comporre – mediante appunto un percorso di partecipazione – una proposta strategica che attiene al futuro della mobilità di questa parte delle aree interne”.

Prosegue dunque la sindacalista: “nei giorni attraversati dalla riflessione – destinata purtroppo ad essere passeggera, anzi volatile – legata alle morti sul lavoro, le ennesime, a seguito del tragico episodio di Brandizzo, importante è stata l’iniziativa della Cgil locale che si è tenuta proprio lungo la ferrovia e in particolare lungo quel percorso che da L’Aquila e passando per Terni arriva a Roma. È stato il modo per porre di nuovo all’attenzione l’assenza di collegamenti ‘su ferro’ che nel penalizzare L’Aquila colpisce pendolari, studenti o semplicemente cittadini, ivi compresi coloro che sono costretti a raggiungere strutture sanitarie esterne alla Città capoluogo (e spesso fuori regione) solo ed esclusivamente utilizzando i trasferimenti su gomma. Una denuncia sacrosanta che credo e spero stimolerà una discussione collettiva volta ora a proporre soluzioni o a condividere e quantomeno ragionare su quelle emerse in questi anni da componenti molto attive della cittadinanza. Le scelte strategiche vanno, infatti, pensate e ragionate insieme e portate avanti consapevoli che la realizzazione non avviene nell’arco di una settimana e neanche nell’arco del mandato elettorale di chi è chiamato a ricoprire ruoli istituzionali ma la Politica, quella sana, si misura proprio su questo e cioè sulla sua capacità di non essere miope e di saper guardare oltre il proprio tornaconto immediato”.

Oltre però alle proposte strategiche sul futuro dei collegamenti ferroviari, Rita Innocenzi ritiene prioritario “intervenire subito su ciò che nell’immediato possiamo fare per dare risposte ai cittadini che ogni giorno, per raggiungere Roma con l’autobus – o peggio con la propria auto – affrontano un contesto pieno di difficoltà che nel corso degli anni sono aumentate. In passato il collegamento L’Aquila Roma svolto dalla Tua rientrava nel capitolo del Trasporto Pubblico Locale – e giustamente considerate le sue caratteristiche – poi, a causa dell’assenza, per anni, di una Legge sui servizi minimi, dei ricorsi giudiziari dei Vettori privati contro la Regione, della necessità di individuare tali servizi in applicazione delle indicazioni provenienti dalle Sentenze del TAR, dell’interpretazione della norma europea nell’intento di prevedere l’intervento del Pubblico solo ove si verifica il cosiddetto ‘Fallimento di Mercato’, si è stabilito che quella relazione divenisse una relazione commerciale praticamente come se si trattasse di un collegamento turistico. Successivamente si è ottenuto che almeno, nonostante indicata come commerciale, quella tratta da e verso Roma restasse in Tua”.

Il risultato è stato, prosegue Innocenzi, che “questo benedetto Mercato, ossia il Privato, fa il suo mestiere ed è normale che sia così, tanto è vero che durante il covid ha stoppato le corse ed è stata la Tua con i propri autisti a mantenere i servizi essenziali. Ora gli orari che il Privato non copre perché non convenienti (Fallimento di Mercato, appunto) devono essere reinseriti nella contribuzione Tpl”.

Da qui traggono origine, per Innocenzi, i disagi sempre più importanti che i pendolari per Roma sono costretti a subire.

“Considerato che anche per altre porzioni di territorio si rivendicano da parte di cittadini e Amministratori più corse, è tempo di pensare ad una nuova geografia di servizi essenziali ossia di servizi minimi e in termini generali perché il ragazzo che abita in un centro delle aree interne ha gli stessi diritti di chi abita in un’area metropolitana e stessa cosa dicasi per lavoratori e per gli anziani e in questi diritti è ricompreso, ovviamente, anche il famoso Biglietto Unico che ancora oggi si applica ad una sola parte di abruzzesi. Infine, in tempi di azzeramento del Reddito di Cittadinanza – al netto delle opinioni sul tema – e delle famose correlate offerte di lavoro o di percorsi di formazione: qualcuno dei promotori e fautori di queste misure, si è posto il tema di come chi abita nei piccoli centri delle nostre aree montane arriva a destinazione e se quel lavoro offerto dovesse essere per poche ore e a 80 chilometri ma non nell’hinterland milanese ma tra Balsorano e Castel di Sangro, ci si è preoccupati di come si applicano queste novità?”, conclude Innocenzi.

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