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Morte Asci: una condanna, un’assoluzione e una prescrizione

Una condanna, un’assoluzione ed una pronuncia per prescrizione per l’incidente mortale di Giuseppe Asci del 2013

Una condanna, un’assoluzione ed una pronuncia per prescrizione per l’incidente mortale del 17 gennaio 2013 dove in località “Ottomila” ebbe a morire Giuseppe Asci di anni 37, che a seguito dell’impatto con l’autovettura condotta dal Paolo Agabitini, trascinò la stessa nel canale non protetto da barriere nell’area del fucino. Fortuna volle che a seguito del sinistro e dell’immediato intervento dell’imputato Agabitini Paolo e di altro automobilista che incrociava le due autovetture, questi si immersero nelle gelide acque del canale fucense e riuscirono a trarre in salvo il terzo trasportato, evitando che le persone decedute fossero in due.

L’allora Procuratore della Repubblica di Avezzano Dr. Vincenzo Barbieri dispose, oltre all’esame autoptico – dal quale si accertò che la vittima morì per annegamento, una consulenza tecnica ricostruttiva del sinistro per valutare le ipotetiche responsabilità delle parti coinvolte. Dall’elaborato peritale effettuato dal Geom. Ruggeri Cristiano emerse oltre la violazione al codice della strada commesso in gran parte per responsabilità dell’imputato, il consulente adombrò sospetti circa ipotesi residuali di responsabilità dell’ente gestore della viabilità in merito al posizionamento delle barriere di protezione, in quanto non estese ed atte a proteggere tutta la parte limitrofa dell’area di rischio di caduta nel canale.
I successivi accertamenti da parte della Polizia Stradale – Squadra di Polizia giudiziaria de L’Aquila, indusse a formalizzare delle responsabilità a carico di alcuni rappresentanti – dirigenti funzionari e dipendenti della Provincia dell’Aquila. In particolare in relazione al drammatico evento del 17.01.2013, fu contestato il concorso in omicidio colposo nei confronti di Fucetola Francesco, perché nella qualità di dirigente del preposto organo non ebbe modo di vigilare e coordinare con i suoi collaboratori (Di Berardini Giuseppe – capo area – e Continenza Giacomo – capo cantiere), tutti addetti al settore viabilità e trasporti, omettendo quindi di attivarsi in modo tale che l’evento in questione si sarebbe non potuto verificare.

Nell’ambito del processo tenutosi nei confronti dei quattro imputati, si è quindi riproposto l’annoso problema che vide l’inopinata riconsegna delle strade fucensi nei confronti dei Comuni attraverso il famigerato decreto n. 43 del 21.09.2010 da parte dell’amministrazione Provinciale targata Del Corvo.

Davanti al Giudice del Tribunale di Avezzano Dr. Lepidi Paolo si sono tenute ben undici (11) udienze istruttorie svoltesi in rapidissima accelerazione ovvero dal 30.11.2020 al giugno 2021, e di qui lo stesso Giudice almeno per quanto riguarda il solo evento riconducibile al decesso dell’Asci Giuseppe, ha avuto modo di pronunciare sentenza di condanna nei confronti del conducente dell’autovettura Agabitini Paolo difeso dall’Avv. Delfina Conventi nella misura di sei mesi di reclusione con pena sospesa, sentenza dichiarativa di estinzione del reato per intervenuta prescrizione nei confronti del Fucetola Francesco e del Di Bernardini Giuseppe, il primo difeso dall’Avv. Ferdinando Paone e il secondo dall’Avv. Carlo Polce e sentenza assolutoria (per non aver commesso il fatto) nei confronti del Continenza Giacomo difeso dall’Avv. Roberto Verdecchia.

Rimarrà da valutare il problema che si pone e si è posto fino ad oggi, ovvero sull’efficacia o meno del decreto di classificazione-sclassificazione delle strade fucensi e la loro relativa restituzione ai sette Comuni dell’Area Marsica ed in modo particolare chi sarà preposto ad occuparsi della manutenzione ordinaria o straordinaria che sia finalizzata alla sicurezza e alla tutela dei cittadini.

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