Si sta scrivendo un’altra pagina importante, in Procura, ad Avezzano, e riguarda la morte sopraggiunta prematuramente del 61enne Antonio Parisse, deceduto a seguito di una rovinosa caduta a terra, dopo il crollo del ponteggio sul quale era salito per eseguire alcuni lavori di manutenzione al tetto di un edificio del centro città. A nulla, di fatti, sono valsi i soccorsi; i sanitari sono giunti sul posto in elicottero. Parisse potrebbe, cioè, essere morto proprio a causa della caduta dall’impalcatura, per le lesioni riportate, ma sarà solo l’esame autoptico – che sarà eseguito domani stesso – a chiarire i contorni di questo punto della vicenda.
Una notizia che ha generato tristezza e sgomento in tutta la Marsica. L’incarico di eseguire l’autopsia sul cadavere dell’uomo è stato assegnato dal Pm Cerrato, sostituto procuratore, al medico legale e professore dell’Università di Chieti, Cristian D’Ovidio. Per ora, non c’è ancora la certezza matematica sul numero o sul nome degli indagati per l’incidente mortale che è avvenuto a Pescina. Secondo fonti verificate, potrebbero essere iscritti moglie e marito sul registro degli indagati, la coppia di anziani, cioè, che avrebbe affidato al 61enne operaio i lavori di rifacimento della guaina del tetto dell’immobile non abitato, ora posto sotto sequestro dai carabinieri.
L’ipotesi di reato è quella dell’omicidio colposo.
Risulta invece confermato un altro dettaglio: tra i coniugi e il pensionato non si era sottoscritto alcun contratto di lavoro formale per i lavori di edilizia da eseguire.