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Movida, Tettamanti: “L’ex asilo riapra ai giovani aquilani”

L'appello della Costituente progressista "L'Aquila Domani!"

“I giovani hanno bisogno di spazi in cui esprimersi, l’ex asilo occupato venga destinato a loro”.

Ad affermarlo, a proposito della struttura in viale Duca degli Abruzzi, alle porte del centro, è Alessandro Tettamanti, coordinatore, insieme a Massimo Prosperococco, del tavolo “città solidale” all’interno della Costituente progressista “L’Aquila, domani!”. L’organismo si è riunito la prima volta lunedì scorso e che a breve costruirà nuovi appuntamenti aperti alla città.

“Mercoledì scorso – ricorda Tettamanti – si è tenuto il consiglio comunale straordinario su ‘movida violenta e il disagio giovanile’ opportunamente richiesto dalla formazione del Passo Possibile. Come da più parti sottolineato, per contrastare gli elementi oggetto di tale consiglio è necessario partire dalla considerazione che la nostra città ha bisogno di più spazi destinati specificamente alla socialità giovanile, presidi sociali dove calare progetti volti alla creazione di relazioni, al rafforzamento dei rapporti di comunità e alla partecipazione, e dove usufruire di una cultura accessibile e allo stesso tempo trovare i mezzi e le competenze educative per poterla produrre, in particolare per le fasce giovanili”.

“Un luogo importante da prendere subito in considerazione allora – continua Tettamanti – è l’ex asilo occupato. Un ampio spazio in centro storico autonomamente ripreso da giovani nel 2011 che con le loro attività hanno in modo determinante contributo ad alzare l’attenzione sull’edificio e ad accelerarne il processo di ricostruzione ora in via di terminazione”.

“L’asilo non può allora che tornare ad essere uno spazio in cui i ragazzi e le ragazze sono protagonisti, legato alla socialità e alla partecipazione, all’erogazione di servizi per il sociale e allo svolgimento di attività artistiche e culturali alternative a quelle di segno prettamente consumistico predominanti nel centro storico e che sembrano caratterizzarlo con dinamiche di esclusione verso alcune fasce di popolazione come per esempio gli adolescenti e i giovanissimi”, conclude.

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