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Muore teramano a seguito di un’operazione

Emanuele Giovannini muore al Fatebenefratelli, sottoposto a chirurgia di routine torna per complicazioni in sala operatoria una seconda volta e poi muore

Si sottopone ad un intervento chirurgico di routine per perdere peso ma qualcosa va storto, i medici lo riportano in sala operatoria e muore dopo la seconda operazione, a soli 38 anni. Riscontrando l’esposto presentato dai familiari, che si sono affidati a Studio3A per essere assistiti e all’avvocato Vincenzo Cortellessa, del Foro di Santa Maria Capua Vetere, la Procura di Benevento ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo in ambito sanitario per il decesso, avvenuto domenica 18 febbraio 2024 all’ospedale Sacro Cuore di Gesù-Fatebenefratelli, di Emanuele Giovannini, di Tortoreto, in provincia di Teramo.

Il Pubblico Ministero titolare del fascicolo, la dott.ssa Chiara Maria Marcaccio, ha iscritto nel registro degli indagati tre medici del nosocomio in questione, dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia, che hanno operato e seguito la vittima: si tratta di F. G. B., 67 anni, di Avellino, e di M. R., 54 anni, di Cesinali, sempre nell’Avellinese, chirurghi bariatrici, e di F. P., 58 anni, di Beneventochirurgo generale. Un atto anche dovuto per dare modo ai tre dottori di nominare eventuali consulenti di parte per gli accertamenti non ripetibili ordinati dal magistrato inquirente, che ha altresì disposto l’autopsia sulla salma del trentottenne per chiarire la cause della morte: l’incarico sarà conferito domani, venerdì 23 febbraio 2023, alle ore 8.30, in Procura, a un pool di consulenti tecnici d’ufficio formato dal medico legale dott. Francesco La Sala, dal professor Antonio Penna, anatomopatologo, e dal professor Vincenzo Pilone, specialista in Chirurgia.

Alle operazioni peritali parteciperà anche il medico legale dott. Luca Scognamiglio quale consulente per la parte offesa mEsso a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui si sono rivolti per fare piena luce sui tragici fatti e ottenere giustizia, attraverso l’Area manager per l’Abruzzo Mario Masciovecchio, i congiunti di Giovannini, che ha lasciato in un dolore immenso la moglie, tre figli di soli nove, otto e quattro anni, i genitori, un fratello e una sorella.

La vittima era stata ricoverata nel reparto di Chirurgia Bariatrica per una “Conversione open” di un bypass digiuno ileale che gli era stato praticato nel 2008. L’intervento aveva avuto luogo il 2 febbraio e tutto lasciava presagire fosse riuscito, il paziente era stato trasferito in reparto per il decorso e le terapie post operatorie, ma nel primo pomeriggio del 18 febbraio il trentottenne è stato riportato d’urgenza in sala operatoria, probabilmente per un’emorragia interna a quel poco che è stato riferito ai familiari, ma non ce l’ha fatta, è deceduto dopo l’intervento.

Sconvolti, non riuscendo a capacitarsi di quanto accaduto e non avendo ricevuto risposte esaustive da parte dei sanitari, i congiunti della vittima hanno deciso di andare fino in fondo per fare chiarezza, si sono rivolti a Studio3A e hanno presentato una denuncia querela presso la stazione dei carabinieri di Giulianova (Teramo), chiedendo all’autorità giudiziaria di accertare le cause della morte ed eventuali responsabilità da parte dei sanitari che hanno avuto in cura il loro caro. Richieste prontamente riscontrate dalla Procura Beneventana con l’apertura di un fascicolo e i primi provvedimenti dell’inchiesta da cui i parenti di Giovannini e Studio3A si aspettano risposte.

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