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Nomina Tonelli, Febbo: “Tar conferma inconferibilità”

Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale

“In relazione alle notizie diffuse dalla stampa locale in relazione alla nomina di Tullio Tonelli a presidente del cda di Tua è mio dovere, in qualità di ex Presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale che sollevò il caso, fare alcune doverose precisazioni e ristabilire la corretta lettura dei fatti. La sentenza del Tribunale amministrativo di Pescara dei giorni scorsi sul ricorso presentato dal parlamentare Luciano D’Alfonso, presidente ‘fuggiasco’ di Regione Abruzzo, si riferisce infatti alla sanzione inibitoria di conferimento di nuovi incarichi per 3 mesi a firma del Responsabile per l’Anticorruzione di Tua SpA”.

Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Mauro Febbo.

“Una sanzione che, a onor del vero, si è poi rivelata ininfluente visto che il presidente aveva già fatto le valigie per accomodarsi in Parlamento, nel 2018, e comunque non sarebbe stato nella condizione di effettuare ulteriori nomine. Il Tar di Pescara ha quindi accolto il ricorso sul provvedimento sanzionatorio che nulla a che vedere con la nomina di Tonelli che all’epoca rivestiva già la carica di Amministratore Unico di società partecipata dal Comune di Pescara”.

“Il doppio incarico determinava dubbi sulla legittimità della procedura di conferimento quale Presidente di Tua e per questo, come presidente della Commissione di Vigilanza, avevo segnalato il caso ad Anac che con delibera del 27 febbraio 2019 dichiarava l’inconferibilità dell’incarico e la conseguente nullità dell’atto di conferimento”.

“D’Alfonso ha deciso di impugnare il provvedimento di Anac dinnanzi al Tar del Lazio che ha rigettato il ricorso, chiaramente si è ben guardato dal darne notizia, rispetto al quale l’ex presidente si è rivolto al Consiglio di Stato. Mi preme peraltro ricordare che anche in altri casi di nomina da parte del fuggiasco D’Alfonso si è rilevata la inconferibilità anticipata dalle dimissioni dei nominati”.

“Quindi, la vittoria di D’Alfonso, se così possiamo chiamarla, riguarda solo ed esclusivamente la sanzione interdittiva e non la nomina di Tonelli che era illegittima così come tante altre operate dall’allora presidente di Giunta. Doveroso sottolineare infine che della sentenza del Tar del Lazio, che ha ritenuto non degne di accoglimento le istanze rappresentate dai legali dell’onorevole del Pd, non sia mai stata fatta menzione dallo stesso D’Alfonso che invito a evitare di mischiare le carte in tavola”.

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